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ANAGRAFE CANINA

Responsabilità dei llpp, Ministero: è svolgimento di pubblico servizio

Responsabilità dei llpp, Ministero: è svolgimento di pubblico servizio
Il medico veterinario, in quanto accreditato, ha "il dovere di segnalare i mancati adempimenti alle autorità competenti".
Il nuovo Accordo per l'Anagrafe degli Animali d'Affezione è stato oggetto di critiche da parte di ANMVI che ha stigmatizzato, in primo luogo, la novità per il libero professionista di dover segnalare ai Servizi Veterinari l'assenza del microchip obbligatorio e, in secondo luogo, la mancanza di disposizioni più stringenti sulla vendita del dispositivo elettronico ai soli soggetti autorizzati, stante l'atto medico veterinario dell'inoculo e l'opportunità di prevenire con misure quanto più stringenti possibile, situazioni di potenziale abuso di professione in fase di commercializzazione.

Sulle responsabilità "eventualmente attribuite ai veterinari libero professionisti", la Direzione Generale della Sanità Animale e di Farmaci Veterinari sostiene – in una nota trasmessa oggi all'ANMVI- che già l'Ordinanza 6 agosto 2008 (in vigore)- preveda analogo adempimento da parte dei medici veterinari abilitati, ora rimarcato dall'Accordo 24 gennaio 2013, "in quanto l'accreditamento comporta lo svolgimento di un pubblico servizio, da cui derivano non solo compiti di verifica e applicazione del microchip, con contestuale registrazione nell'anagrafe, ma anche l'informazione al proprietario sugli obblighi di legge e il dovere di segnalare i mancati adempimenti alle autorità competenti.

Il veterinario, nell'esercizio dell'attività professionale "al servizio della collettività"- prosegue la nota- "ha il compito di contribuire ad una corretta ed uniforme applicazione delle disposizioni di legge e, pertanto, tale collaborazione-reciproca costituisce un aspetto essenziale per arrivare agli obiettivi prefissati dalle disposizioni di riferimento".

Per quanto riguarda la "presunta assenza" di disposizioni che vietano la vendita di microchip a soggetti non autorizzati, la Direzione ministeriale precisa che l'Accordo del 24 gennaio "ha stabilito che le regioni e province autonome si impegolano ad adottare provvedimenti che garantiscano che l'applicazione di microchip sia effettuato esclusivamente da medici veterinari ufficiali e da medici veterinari libero professionisti abilitati".
Pertanto, la precisazione è contenuta nella nota ministeriale, nelle leggi regionali di attuazione "dovranno essere previste modalità che assicurino tale garanzia, ivi compreso l'obbligo di vendita solo alle regioni, alle province autonome, alle aziende sanitarie locali, alle facoltà di medicina veterinaria che hanno un ambulatorio aperto al pubblico, ai veterinari del SSN e ai libero professionisti abilitati ad accedere all'anagrafe". Tale disposizione è attualmente contenuta, come indicato dalla nota ministeriale "dall'Ordinanza Ministeriale".

La stessa comunicazione fornisce alcune precisazioni sull'operatività dell'Anagrafe. Dall'Accordo 6 febbraio 2003 ad oggi, "si è arrivati ad un sviluppo completo del sistema che si è arricchito di tutta una serie di informazioni (età, sesso, razza, numero di passaporto, pericolosità e sterilizzazione)". Inoltre, prosegue la nota, "il sistema anagrafe, grazie all'interscambio di informazioni attraverso la banca dati centrale istituita presso il Ministero della Salute, consente di accedere al patrimonio informativo delle singole banche dati regionali, a partire dal numero di identificazione individuale di un cane (gatto o furetto) al fine di poter rintracciare il proprietario. Ad oggi, i cani registrati in banca dati, sono 6.361.462 e tale dato è in continua implementazione".

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