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RAPPORTO EFSA-ECDC

Aviaria, si allarga l'areale del virus ad alta patogenicità

Aviaria, si allarga l'areale del virus ad alta patogenicità
Il 2024 si chiude con un aumento di casi di Influenza Aviaria nell'Europa centro-meridionale. Le aree ad alta densità di pollame sono le più colpite. "Preoccupante" lo scenario virale negli USA.

Tra settembre e dicembre del 2024 sono stati segnalati nuovi focolai in uccelli selvatici e domestici in Europa e nel mondo. I dati sono nell'ultimo rapporto sull'influenza aviaria, pubblicato oggi dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) con il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) e il Laboratorio di riferimento dell'Unione Europea.

Si espande l'alta patogenicità- La maggior parte dei rilevamenti -sia negli uccelli selvatici che in quelli domestici -è stata riscontrata nell'Europa centro-meridionale, soprattutto in aree con un'alta concentrazione di allevamenti di pollame. Gli esperti ritengono che l'elevato numero di allevamenti in queste aree e il tipo di produzione avicola abbiano contribuito alla diffusione della malattia tra gli allevamenti. Il virus A(H5N5) - che causa mortalità di massa negli uccelli selvatici - ha ampliato in modo significativo il proprio areale geografico e di specie, diffondendosi ampiamente in diverse regioni e specie di uccelli selvatici.

Rischio basso o medio-basso- Il rapporto evidenzia che nonostante l'espansione non sono stati segnalati tuttavia nuovi casi nei mammiferi. La trasmissione interumana continua a non essere suffragata da evidenze scientifiche e il  numero complessivo di casi di influenza aviaria è rimansto basso rispetto agli anni precedenti.  Secondo gli esperti, "il rischio di infezione è attualmente basso per la popolazione europea e da basso a medio per le persone che lavorano o sono esposte ad animali infetti o ambienti contaminati".

Situazione negli Stati Uniti- Al di fuori dell'Europa, gli Stati Uniti stanno assistendo a un'impennata significativa di casi tra le bovine, con più di 800 allevamenti colpiti in 16 Stati. La maggior parte dei casi è stata segnalata in California, dove il virus è stato recentemente riscontrato anche in due lotti di latte crudo venduti al dettaglio. Inoltre il ceppo virale A (H5N1), diverso da quello che colpisce i bovini, è stato individuato per la prima volta nei suini nell’Oregon, in un allevamento misto di bestiame e pollame. "Il dato è preoccupante- avvertono le due Agenzie-  in quanto i suini possono venire co-infettati da diversi tipi di virus influenzali che potrebbero adattarsi e diffondersi ad altre specie.

Avian influenza overview September–December 2024