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SPERIMENTAZIONE

Reazioni in Senato alla posizione del Ministro

Reazioni in Senato alla posizione del Ministro
"Incomprensibile". "Deludente e inquietante". Critiche in Senato all'intervento di Balduzzi. Dura critica della Presidente Boldi.
Non sono mancate reazioni, ieri in Commissione Politiche Unione Europea alla posizione espressa dal Ministro della Salute sull'articolo 14 della Comunitaria 2011, sui criteri di recepimento della Direttiva 2010/63/UE.

Fra queste, quella del Senatore Ignazio Marino che aveva proposto lo stralcio dell'articolo 14, riportando il recepimento della Direttiva su un piano di maggiore adesione al mero dettato comunitario. Marino ritiene "incomprensibile il punto di vista manifestato dal Ministro, in quanto, con l'articolo 14 del disegno di legge in esame, ci si trova di fronte ad una concezione della ricerca scientifica contraria a qualsiasi canone ormai consolidato a livello mondiale e prescritto, ad esempio, dalle stesse Nazioni Unite". Così come è formulato l'articolo- ha osservato- " costituisce un formidabile incentivo per l'industria italiana del farmaco a delocalizzare i propri centri di produzione fuori dal territorio nazionale, con ciò provocando - secondo un recente calcolo - la perdita di circa diecimila posti di lavoro". Egli, inoltre, "pur rispettando le singole scelte che ognuno può assumere nei confronti degli animali, reputa francamente inaccettabile l'atteggiamento di coloro che respingono un farmaco se frutto di sperimentazione in Italia e, invece, lo accolgono favorevolmente se testato altrove". Marino ha quindi concluso "auspicando, comunque, che il Governo maturi un ripensamento su tale delicata questione".

Il senatore Giovanardi ha espresso "costernazione" per quanto dichiarato dal rappresentante del Governo, osservando che "se l'Italia vorrà continuare a svolgere una seria ricerca scientifica, sarà obbligata, di fatto, ad importare dall'estero, magari da paesi dove non esistono requisiti minimi di controllo e di affidabilità, animali destinati alla sperimentazione".

Il Sen Castro giudica "deludenti e, per certi aspetti, anche inquietanti, le parole pronunciate dal ministro Balduzzi", per il sostegno ad "una formulazione del tutto "regressiva". Secondo Castro l'" Esecutivo "abdica al suo ruolo di difesa di fondamentali interessi nazionali nel campo della ricerca scientifica".

Secondo il senatore D'Ambrosio Lettieri "l'attuale Governo non può associare la propria posizione all'atteggiamento di grave ipocrisia - che, inoltre, dimentica anche l'elementare buon senso - che ha caratterizzato gli estensori dell'articolo 14 in argomento". Lettieri parla di "conseguenze nefaste che potranno venirsi a creare nel settore della ricerca una volta approvata la suddetta norma: venendo a mancare le idonee condizioni normative, i ricercatori italiani saranno indotti ad espatriare ed il Paese, in aggiunta, sarà chiamato a gestire una ulteriore procedura di infrazione, con conseguente umiliazione nell'arengo europeo".
Lettieri ha concluso ricordando "con rammarico, ancora una volta, l'inaccettabile clima di pressioni, e anche di minacce, che i membri della 14ª Commissione hanno dovuto vivere durante il tormentato iter di tale provvedimento, a motivo dell'esame della disposizione contenuta nell'articolo 14".

La senatrice Bianconi ha osservato che l'articolo 14 "porterà le ditte farmaceutiche di matrice italiana a spostarsi fuori dai confini nazionali" e ha chiesto " un necessario sovrappiù di riflessione ad opera dell'Esecutivo". La Senatrice ha quindi ripresentato- identico nei contenuti- l'ordine del giorno ritirato dal Sen Tomassini.

La senatrice Soliani ha parlato di "disagio che ha dovuto patire - e che, sinceramente, non ha mai avuto modo di sperimentare nel corso della sua pluriennale esperienza di parlamentare - per le spiacevoli pressioni indirizzate ai componenti della Commissione da soggetti esterni i quali - creando un'atmosfera di intimidazione, che attesta, purtroppo, il grado di generale imbarbarimento delle relazioni civili - hanno effettivamente minato la libertà di lavoro della medesima Commissione".

Un disagio condiviso dalla Presidente di Commissione Sen Rossana Boldi, che ha messo in evidenza "come si sia voluto instillare nei media una superficiale ed inconsistente distinzione tra coloro che amano gli animali e coloro che, invece, caldeggiano la vivisezione. In realtà- ha aggiunto-  la summa divisio andrebbe fatta tra chi intende incentivare la ricerca scientifica mirante all'accrescimento del benessere umano e chi, invece, demagogicamente, va a solleticare le emozioni più epidermiche del cittadino medio, il quale viene, in tal modo, informato in maniera scorretta circa la reale portata della sperimentazione animale. Dal suo punto di vista, se può comprendere la non conoscenza del problema da parte dell'opinione pubblica in generale, non si sente di comprendere, e di perdonare, coloro che, anche all'interno delle aule parlamentari, diffondono scientemente informazioni sbagliate e non veritiere". La Presidente di Commissione ha concluso che "i tanto declamati metodi alternativi rischiano di rimanere tali sulla carta, finché i relativi protocolli non saranno certificati e registrati dalla farmacopea internazionale".