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SISMA IN EMILIA

Stress nelle stalle, conseguenze su latte e riproduzione

Stress nelle stalle, conseguenze su latte e riproduzione
Per lo stress provocato dal sisma che ha colpito l'Emilia, le mucche producono il 25% in meno di latte.

A raccontarlo a Il Tirreno è Giuseppe Goldoni, 57 anni, allevatore di Medolla (Modena), titolare dell'azienda agricola Morara che ha 60 frisone da latte. «Per la paura e lo stress mangiano di meno, e non dormono mai - spiega - sono sempre in piedi. Avvertono anche le scosse minime e iniziano a muggire. Sono molto agitate».
Il danno 'psicologico' se ne porta dietro uno economico. «Per noi sono, ogni giorno, 4 quintali di latte in meno al caseificio. Cioè 350 euro al giorno in meno. Se va avanti per settimane...». Senza contare i danni alle strutture: «È crollata la stalla da rimonta, dove ci stavano le manze gravide di 6-7 mesi. Non so ancora se abortiranno. In ogni modo la stalla la devo ricostruire, quanto meno prima dell'inverno». Serve credito, e serve «soprattutto l'intervento delle istituzioni, che Governo e Regione facciano qualcosa».

La situazione ha particolarmente colpito anche gli allevamenti: a Mirandola nell'azienda Pradella e in altre 2 aziende di San Felice sul Panaro (Modena) è crollato il tetto dell'allevamento di maiali, con diversi animali rimasti intrappolati sotto le macerie, mentre nella zona tra San Felice e Medolla è crollato il tetto di un allevamento di mucche. Negli allevamenti da latte – spiega la Coldiretti – le mucche che si sono salvate sono ancora sotto shock e agitate.

In Lombardia il sisma ha causato i danni maggiori nel Mantovano: circa 200 mila forme di Grana e di Parmigiano impilate nei locali di stagionatura sono cadute a terra da diversi metri di altezza, o si sono ammassate una sull'altra in bilico sui ripiani, tanto che è pericoloso entrare nei magazzini perché c'è il rischio che vengano giù a valanga. Un pericolo mortale – spiega la Coldiretti Lombardia – visto che ogni forma pesa fra i 36 e i 38 chili. Le scosse hanno anche rovesciato il latte contenuto nelle "caldere", le grandi vasche semi cilindriche per la lavorazione del formaggio. Il danno solo per Grana e Parmigiano potrebbe sfiorare i 50 milioni di euro.