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CARNI SUINE

Megamacello in Lombardia, Assica scrive a Formigoni

Megamacello in Lombardia, Assica scrive a Formigoni
Secondo Davide Calderone, veterinario da poco al vertice direttivo di Assica, "cambierebbe tutto il quadro produttivo". Rischi sanitari.

A Manerbio (Brescia), nella Regione con la più alta percentuale di macellazione di suini d'Italia (il 39%, seguita da Emilia Romagna con il 28,8%) sorgerà il macello della Hamburger Pini srl. Lo stabilimento occuperà 100mila mq nei pressi del casello autostradale. Attesi 350 camion a settimana, dodicimila suini al giorno, 2,5 milioni all' anno.

Assica (Associazione industriali delle carni), ha scritto al presidente della Lombardia Roberto Formigoni. "Abbiamo spiegato - dice il direttore, Davide Calderone, veterinario da poco al vertice direttivo - che l'apertura di un macello con capacità potenziale di 50.000 suini alla settimana cambierebbe tutto il quadro produttivo".
Calderone fa notare in una dichiarazione per Repubblica che "In Lombardia ci sono già 5 imprese che lavorano 11.000 suini la settimana e altri due macelli medi. In tutto, con i nostri 4 milioni di abbattimenti, copriamo l' 80% del totale. Facendo i conti, per poter ottimizzare i costi, un macello come quello di Manerbio dovrà importare un milione e mezzo di suini da altre regioni e anche dall' estero. Tutto questo comporta un aumento del rischio sanitario".
Nel bresciano c' è la più alta concentrazione italiana di suini: 1,5 milioni di capi. "La diffusione di malattie animali sarebbe devastante- conclude Calderone-soltanto l' ultima epidemia di Mvs - malattia vescicolare del suino- in Lombardia ha provocato danni per 37,5 milioni di euro, pagati dalla collettività tramite la Regione. E poi ci sono i danni pesantissimi per le esportazioni. Dopo ogni focolaio si blocca il mercato dei prodotti di salumeria in molto Paesi extra Ue, prosciutti Dop compresi».

Alle proteste, il sindaco di Manerbio, Cesare Meletti risponde che "il macello darà lavoro a 700 operai e a 80 fra impiegati e tecnici". Di ritorno da Kutno, in Polonia, dichiara: «Ho visto il macello aperto nel 2009 dalla Hamburgher Pini, lo stesso gruppo che vuole aprire a Manerbio con un investimento di 45 milioni di euro. Tutto pulito, tutto in ordine, come in una sala operatoria. E gli operai sono contenti, perché lavorano 10 ore al giorno ma guadagnano 1.000 euro al mese, contro i 350 degli altri operai polacchi».

Gli animalisti del "Coordinamento contro il mega-macello" dicono che «il sangue scorrerà a fiumi, notte e giorno». Gli ambientalisti protestano perché altri 100.000 metri quadrati di buon terreno agricolo verranno cementificati mentre dal sottosuolo verranno prelevati 85 litri d' acqua al secondo. Gabriele Pellegrini, portavoce di Legambiente, si chiede "se questa sia davvero un' opportunità di occupazione o un affare per pochi. Il macello sarà un vantaggio per l' agricoltura locale o per l' agro-industria multinazionale?".