Gli accordi con la Cina sono un traguardo commerciale reso possibile dalla Veterinaria italiana, modello di garanzia sanitaria per la nuova Via della Seta
Saranno i Servizi Veterinari Italiani ad attuare due protocolli decisivi per lo sviluppo dell’export alimentare italiano in Cina: uno è il protocollo che apre il mercato cinese alle carni suine congelata dall’Italia, l’altro riguarda il seme bovino dall’Italia.
Entrambi gli accordi aprono la strada a flussi commerciali di portata intercontinentale, al culmine di negoziati bilaterali in corso da tempo fra Pechino e le autorità veterinarie italiane del Ministero della Salute.
Dall’allevamento alla macellazione, dallo stoccaggio fino al certificato veterinario di idoneità alla spedizione, tutte le fasi dell’export saranno controllate dalle autorità veterinarie, centrali e locali, secondo il sistema ispettivo e di sanità animale italiano, che la Repubblica Popolare Cinese – sottoscrivendo gli accordi -riconosce come modello di garanzia per la sicurezza alimentare dei propri cittadini.
Il successo di questi accordi si fonda sul riconoscimento delle garanzie sanitarie che il sistema veterinario italiano è in grado di assicurare, divenendo- di fatto- il modello di sanità animale e di sicurezza alimentare della nuova “Via della Seta”.
Le intese raggiunte con la Cina evidenziano che il sistema veterinario italiano, fatto di veterinari ispettori e veterinari in allevamento, è strategico anche per lo sviluppo economico nazionale. Ed è sempre sul modello veterinario italiano che si fondano i negoziati, in corso, per esportare anche carni bovine e pollame.