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Aggressioni canine: ripristinare le norme

Aggressioni canine: ripristinare le norme
L'ordinanza per la tutela dell'incolumità pubblica dall'aggressione dei cani non è più vigente dal 27 ottobre 2011. In attesa dell'udienza di merito, fissata per il 30 maggio, mancano adeguati strumenti legislativi e si è interrotto il processo di educazione al rapporto uomo-animale. Raimondo Colangeli: riportare in vigore la sostanza delle misure, non intaccata dai ricorsi.

L'ordinanza per la tutela dell'incolumità pubblica dall'aggressione dei cani non è più vigente dal 27 ottobre 2011.

In attesa dell'udienza di merito, fissata per il 30 maggio, " siamo stati privati - dichiara Raimondo Colangeli, Vice Presidente ANMVI con delega al settore della medicina comportamentamentale- di strumenti legislativi e abbiamo visto interrompersi il processo di educazione al rapporto uomo-animale. Un grave stop culturale che ci rende impotenti davanti al flusso della cronaca che continua a riferire di aggressioni, anche gravissime, quasi sempre in ambiente domestico, cioè proprio in quell'ambito dove la prevenzione (il "patentino") si mostra più necessaria".

Le cronache registrano incessantemente episodi di aggressione: "Pitbull azzanna operatrice", "Cane aggredisce due ragazze", "Un'anziana donna è morta sbranata dal suo cane"... e in questi giorni di maltempo, nel riminese un uomo è stato aggredito da randagi probabilmente avvicinatisi ai centri abitati in cerca di cibo.

L'Ordinanza in questione è stata sospesa dal Tar del Lazio per motivi che non hanno a che fare con questo problema, infatti la sentenza fa riferimento, ancora una volta, al fumus boni juris, ovvero non ci sono i presupposti che giustificano l'adozione indifferibile e urgente di una ordinanza.

"Altre volte abbiamo visto il Tar bocciare ordinanze ministeriali che contenevano misure importantissime per la veterinaria, spazzate via dal solito cavillo- aggiunge , un giochetto, ormai, per chi voglia ricorrere con buone possibilità di successo. Con questo stesso meccanismo, il Tar ha cancellato l'ordinanza del 2009 sulla presenza del veterinario libero professionista nei canili come responsabile sanitario. Buttato il bambino con l'acqua, come si dice".

"Oltre a riportare in vigore la sostanza delle misure, non intaccata dai ricorsi, bisognerebbe dare veste legislativa più sicura a provvedimenti che risolvono problemi urgenti e indifferibili- conclude Colangeli. - anche per riaffermare il principio che il comportamento di aggressione richiede un intervento terapeutico, da parte di un veterinario comportamentalista.