Non è una "anticipazione" quella rilasciata a Italia Oggi da Carlo Scotti a nome di ANMVI, ma la testimonianza delle enormi difficoltà e degli scenari insostenibili in cui il famigerato comma 24 vorrebbe gettare milioni di professionisti, compresi i veterinari, se le casse non stessero reagendo tirando il freno d'emergenza.
"Stiamo vagliando tutte le ipotesi messe in campo dagli attuari - dichiara il Presidente dell'Enpav Gianni Mancuso - il Cda non ha ancora preso decisioni, che dovranno passare per l'Assemblea dei delegati ma siamo determinati a fare il minimo necessario a rispondere alle richieste del Governo".
Il quotidiano economico pubblica oggi una carrellata di opinioni sulle preoccupazioni diffuse dei professionisti italiani dopo le "evidenti forzature" del Governo. Le preoccupazioni espresse dal rappresentante Anmvi sono quelle di tutti i
professionisti, legate alla crisi e ad una bassa redditività che
non consente di adottare misure onerose.
L'Enpav è determinato ad abbattere il più possibile l'impatto del comma 24 che impone alle Casse misure entro settembre per assicurare la stabilità; al tempo stesso l'Ente "intende affrontare la questione per tempo, anche prima del time out del Governo, perché- conclude Mancuso- abbiamo una solida base di partenza nella riforma varata nel 2010 e intendiamo lavorare su quella, prolungandone nel tempo le misure e gli effetti per la sostenibilità".
"Sul contributo soggettivo la riforma ha già definito l'innalzamento graduale, ma "prima di mettere mano all'integrativo - conclude il Presidente -l'Enpav farà attente valutazioni di lungo termine. Siamo basiti che si chieda ai professionisti un arco temporale di garanzia addirittura superiore alla durata dell'età lavorativa".
