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VIA LIBERA DALLA UE

Nuovo disciplinare per il Prosciutto di Parma: le novità

Nuovo disciplinare per il Prosciutto di Parma: le novità
Lo cosce di suino lavorate potranno arrivare anche dal Friuli Venezia Giulia. Riformulata l'alimentazione dei suini produttori di Prosciutto di Parma in 3.600 allevamenti.

E' pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea l'approvazione del nuovo disciplinare di produzione del Prosciutto di Parma. La revisione - approvata a un anno dalla richiesta e a circa 4 anni dal suo inizio-  interviene su un disciplinare varato per la prima volta trent'anni fa. Gli obiettivi delle modifiche intendono migliorare la tutela del prodotto, l’identità, la salubrità e la sostenibilità, allargando i confini del comprensorio di allevamento dei suini anche al Friuli-Venezia Giulia.

Significative le modifiche, che riguardano tutti gli anelli della produzione, dalle caratteristiche della materia prima – tra cui genetica, peso e alimentazione dei suini, benessere animale, peso e caratteristiche delle cosce fresche – fino ad aspetti legati al prodotto finito, come il metodo di lavorazione, il peso e la stagionatura del prosciutto, la modalità di vendita, il prodotto pre-affettato, ecc.

Tra le novità si segnalano:
- l’elenco degli alimenti da somministrare in allevamento è stato riformulato per stringere le maglie della provenienza delle materie prime al comprensorio;
- il peso minimo della coscia passa da 7 a 8,2 kg e quello massimo a 12,5 kg;
- viene estesa l'area di allevamento dei suini per la produzione di Prosciutto di Parma anche alla Regione Friuli-Venezia Giulia;
- viene esteso il Tmc-Termine minimo di conservazione del prodotto preconfezionato, aumentando le potenzialità dell'export;

Il percorso di revisione - spiega il direttore del Consorzio del Prosciutto di Parma, Stefano Fanti, risponde alla necessità, condivisa da tutti i componenti della filiera, «di innalzare gli standard qualitativi del nostro prodotto, consolidare la sua distintività rispetto ai concorrenti, rafforzare le garanzie nei confronti del cliente e raccogliere le sfide della transizione ecologica. Un passo importante per assicurare un futuro di crescita a tutta la filiera della nostra Dop".

Occupazione e valore - La filiera del Prosciutto di Parma, riferisce una nota del Consorzio, dà lavoro a 3mila addetti nella parte produttiva nella provincia di Parma, "che diventano 50mila occupati lungo l'intera filiera, inclusi gli allevamenti e i macelli"- chiosa il direttore Fanti.  Il valore alla produzione è di 800 milioni di euro, un terzo dall’estero. Lo scorso anno il Consorzio ha marchiato 8 milioni di Prosciutti di Parma (il 33% destinato all'export). Il valore al consumo è di 1,6 miliardi.

La filiera animale- Le aziende di lavorazione in Italia sono 136. La produzione attinge a  3.600 allevamenti suinicoli. Coinvolti 78 macelli e 50mila addetti lungo tutta la filiera.

REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2023/461
recante approvazione di una modifica non minore del disciplinare di un nome iscritto nel registro delle denominazioni di origine protette e delle indicazioni geografiche protette [«Prosciutto di Parma» (DOP)]