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PARERE EFSA

Claim salutistici: breccia aperta nella legislazione alimentare

Claim salutistici: breccia aperta nella legislazione alimentare
La legge generale sulla sicurezza alimentare è in corso di revisione a Bruxelles. Un parere di EFSA apre alle modifiche chieste da SNE.


“Questa bevanda zuccherina fa bene alla salute dello sportivo” è una dicitura che può autorevolmente comparire in etichetta, adesso; fino a poco tempo fa no.

L’etichettatura è una materia difficile, per addetti ai lavori e non priva di insidie che possono sfociare in un’ammenda grave. Prima di pubblicare un’indicazione o un suggerimento sul prodotto da immettere sul mercato il produttore deve quindi essere ben sicuro di quello che dice e deve essere autorizzato a farlo. Lo san bene le aziende alimentari che sono state talvolta portate davanti al giudice dal consumatore o dalla concorrenza o dal controllore ufficiale perché accusate di affermare proprietà inesistenti o false!
Nel campo alimentare EFSA, l’authority alimentare di Parma, è l’organismo che dal 2006 deve autorizzare le indicazioni nutrizionali che, per le loro ricadute, devono sempre essere sottoposte al vaglio degli esperti scienziati dell’Agenzia che ne devono autorizzare la pubblicazione in etichetta.

Tutta questa premessa per commentare la richiesta che l’associazione SNE  (Specialised Nutrition Europe) rappresentante europeo delle industrie di settore delle bevande a base di zuccheri naturali (succhi di frutta, derivati e similari), ha fatto all’EFSA attraverso l’omologa nazionale francese. Jn EFSA il panel dei prodotti dietetici ha esaminato il corposo dossier presentato secondo il Regolamento 1924 del 2006 che norma i cosiddetti claim salutistici.
Alla fine del lungo esame scientifico l’Authority di Parma ha emesso il verdetto autorizzando la dizione che così recita “Le soluzioni di carboidrati (zuccheri) possono contribuire al miglioramento dei risultati fisici durante le attività sportive intense e prolungate di adulti in buona forma fisica”.

L’associazione ha quindi reso plauso al lavoro del gruppo di scienziati di EFSA perché ciò contribuisce a sfatare i falsi miti e le errate teorie sul consumo elevato di zuccheri (responsabili talvolta dell’innalzamento del valore glicemico, del diabete e dell’incremento del tasso di obesità della popolazione). In realtà “..gli sport hanno un ruolo cruciale (invece) nel mantenere un cruciale apporto di nutrienti durante le intense attività fisiche” si dice nel comunicato di SNE. Quindi, zuccheri se se accompagnano un elevato ed intenso training sportivo in organismi sani.

Per di più, a questo punto, sarebbe opportuno che nel processo di riformulazione del testo delle legge generale sulla sicurezza alimentare, in revisione a Bruxelles, venisse inserito un capitolo riguardante la nutrizione del consumatore sportivo. Quest’ultimo è un soggetto “particolare” che ha necessità di un’alimentazione adeguata e mirata, fuinzionale al suo stile di vita, ma è anche il soggetto che può contribuire a limitare le prestazioni mediche.(fonte)

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REGOLAMENTO (CE) N. 1924/2006
relativo alle indicazioni nutrizionali e sulla salute fornite sui prodotti alimentari

Commission Notice on the classification of Food for Special Medical Purposes