• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31395

+++ Le pubblicazioni riprenderanno con regolarità dopo la pausa estiva +++  

REGIONE PIEMONTE

E.coli verocitossici in allevamenti: valutazione e gestione del rischio

E.coli verocitossici in allevamenti: valutazione e gestione del rischio
L'attenzione crescente verso le infezioni da E.coli VTEC richiede la definizione di interventi che consentano alle autorità competenti di operare in linea con il Reg. CE 882/2004.
Il tutto tenendo conto della valutazione del rischio che, ad oggi, considera, quale parametro di sicurezza alimentare, l'isolamento di E.coli produttori di tossina Shiga (STEC o VTEC) O157, O26, O111, O103, O145 e O104 con la compresenza di specifici geni di patogenicità. Se ne occupa il CEIRSA che ha diffuso on line le risultanze di un apposito gruppo di studio regionale istituito presso il Settore Prevenzione e Veterinaria della Regione Piemonte costituito da esperti della Regione, delle ASL, dell'IZS e dell'Università.

La Regione Piemonte con l'emanazione del "Protocollo Tecnico per l'effettuazione dei controlli microbiologici sugli alimenti e l'interpretazione e gestione degli esiti analitici", ha ritenuto di estendere tale criterio anche agli alimenti di origine animale individuando quale parametro di non conformità la "presenza di E.coli VTEC" secondo la norma ISO/TS 13136:2012, scelta confermata dal Reg. UE 209/2013 per i germogli.
L'evoluzione delle tecniche di laboratorio, che prevedono per gran parte delle ricerche screening immunoenzimatici o biomolecolari finalizzati ad individuare in prima battuta i campioni sicuramente negativi evitando costosi procedimenti di isolamento, rende talvolta particolarmente complessa per il personale delle ASL la lettura dei rapporti di prova. È questo il caso delle analisi per la ricerca di E.coli VTEC.

Nell'ambito dello studio effettuato dal citato gruppo di lavoro sono state richiamate le indicazioni dall'EFSA che prevedono che la ricerca di E.coli VTEC dovrebbe essere effettuata esclusivamente su alimenti ready-to-eat, escludendo dalla ricerca gli alimenti sottoposti a trattamenti termici in grado di inattivare il batterio o da consumarsi previa cottura, individuati tenendo conto anche delle indicazioni rese disponibili ai consumatori ai sensi del Reg. CE 178/2002 o sulla base di specifiche indicazioni normative.

Sono inoltre state individuate, sulla base di una revisione della letteratura, le misure da adottare a seguito del riscontro di E.coli VTEC sia nel corso di controlli ufficiali sugli alimenti, sia nell'ambito di programmi di ricerca o di piani di monitoraggio nelle feci di animali destinati alla produzione di alimenti o nell'ambiente dove tali animali sono allevati. Tali misure sono state inserite in una nota, trasmessa ai Servizi Veterinari delle ASL ed all'Istituto Zooprofilattico. (fonte)

pdfNOTA_DELLA_REGIONE_PIEMONTE.pdf699.4 KB

Le linee guida del gruppo di lavoro, Veterinary & Food- aprile 2014