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DECRETO IN GU

Terra dei Fuochi: Geoportale Izsam deI terreni analizzati

Terra dei Fuochi: Geoportale Izsam deI terreni analizzati
Con il decreto 11 marzo 2014, il Mipaaf individua i terreni campani da sottoporre a indagine diretta e vieta, con eccezioni, i prodotti alimentari.
Indicazione dei terreni della regione Campania da sottoporre ad indagini dirette e interdizione dalla commercializzazione di prodotti agricoli. E' il contenuto del decreto sulla Terra dei fuochi pubblicato dal Ministero delle Politiche Agricole sulla Gazzetta ufficiale. Il provvedimento si basa sulla Direttiva ministeriale del dicembre scorso e sulla Relazione tecnica del 10 marzo 2014.

Geoportale Izsam - I risultati delle indagini sui terreni individuati dal decreto sono trasmesse ai Ministri delle politiche agricole, dell'ambiente e della salute e inseriti nella piattaforma informatica «Geoportale - Terra dei Fuochi» (video) gestito dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Abruzzo e del Molise.

I prodotti alimentari- In attesa dei risultati , l'immissione sul mercato delle singole colture e' consentita ove ricorra almeno una delle seguenti condizioni: a) le colture siano state gia' oggetto di controlli ufficiali con esito favorevole nell'arco degli ultimi dodici mesi per la presenza di contaminanti disciplinati dalla normativa europea e nazionale; b) siano state effettuate indagini, su richiesta dell'operatore, dalla Autorita' competente, con esito analitico favorevole per la presenza di contaminanti disciplinati dalla normativa europea e nazionale. I costi delle analisi sono a carico dell'operatore.

Cinque classi di rischio- la «Relazione tecnica di  marzo » ha individuato 5 livelli di graduazione del rischio e che, in particolare, per le classi di rischio 5, 4 e 3, pur proponendosi misure di salvaguardia atte a garantire la sicurezza della produzione agroalimentare. Il documento evidenzia comunque la necessita' della effettuazione di ulteriori indagini analitiche (suolo, matrici vegetali) da effettuarsi prioritariamente al fine della corretta individuazione dei terreni che non possono essere destinati alla produzione agroalimentare ma esclusivamente a colture diverse in considerazione delle capacita' fitodepurative;
Per la classe di rischio 2 la «Relazione» non ritiene necessario proporre misure di salvaguardia atte a garantire la sicurezza della produzione agroalimentare sul sito, ma evidenzia comunque la necessita' della effettuazione di ulteriori indagini analitiche (suolo, matrici vegetali) da effettuarsi prioritariamente al fine della corretta individuazione dei terreni che non possono essere destinati alla produzione agroalimentare ma esclusivamente a colture diverse in considerazione delle capacita' fitodepurative.
Per la classe di rischio 1 la «Relazione» propone l'effettuazione non prioritaria di ulteriori accertamenti diretti in quanto il contenuto totale riscontrato in almeno un inquinante supera fino a 2 volte la relativa CSC (o i VF se presenti) e quindi rientra  in una gamma che potrebbe derivare dalla variabilita' intrinseca della matrice suolo.