• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31295
MINISTERO DELLA SALUTE

Allergie alimentari e sicurezza del consumatore: atto di indirizzo

Allergie alimentari e sicurezza del consumatore: atto di indirizzo
Approvato dal Comitato Nazionale per la Sicurezza Alimentare, il documento è uno strumento di tutela per il consumatore allergico.

Il documento rappresenta un atto di indirizzo del Ministero della Salute (Direzione generale per l'igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione) e uno stato dell'arte sul tema delle allergie alimentari.
Il CNSA si è espresso favorevolmente sulla pubblicazione, "in quanto ben definisce eziologia, sintomatologia, trattamento e prevenzione delle manifestazioni allergiche legate agli alimenti". Il Comitato ha suggerito di integrare il documento in relazione agli aspetti diagnostici, con una relazione dei Proff. G. Rondini, S. Caimmi, A.M. Castellazzi. La redazione, pubblicata sul sito ufficiale del Ministero-  è costituita pertanto dal documento originale, all'interno del quale è stato inserito il contributo sugli aspetti diagnostici acquisito dal CNSA.

L'allergia alimentare (AA è una reazione immunologica avversa al cibo, una malattia con elevato impatto sulla qualità di vita dei soggetti che ne sono affetti e dei loro familiari, con costi sanitari rilevanti per l'individuo e per il Sistema Sanitario Nazionale. La costante vigilanza richiesta per evitare l'alimento in causa, in particolare l'alimento nascosto o non segnalato ed il vivere con incertezza, ansietà, sono problematiche che turbano particolarmente i bambini, gli adolescenti e relative famiglie. Di fronte a questo problema spesso le famiglie si trovano isolate ed impotenti.

È pertanto fortemente sentita l'esigenza di un documento di indirizzo nazionale per il management di questa malattia. Nell'ottica di tutelare la sicurezza nutrizionale del consumatore allergico, si è inteso focalizzare l'attenzione sulle varie problematiche connesse all'AA con il documento "Allergie alimentari e sicurezza del consumatore - documento di indirizzo e stato dell'arte". Questo si rivolge a tutti i settori coinvolti: addetti all'assistenza sanitaria, medici, ditte produttrici di alimenti e di pasti, ristoratori, associazioni di consumatori. A tal fine, vengono definite le varie modalità di manifestazione, ovvero i quadri clinici delle reazioni avverse agli alimenti; vengono, inoltre, delineate le sostanze che possono scatenare dette reazioni (allergeni) e l'insicurezza attribuita ai prodotti derivanti dall'industria alimentare causa un aumento nell'opinione pubblica della quota di quanti attribuiscono all'allergia alimentare patologie per cui le evidenze sono scarse o nulle come colon irritabile, orticaria cronica, obesità. Ciò crea un'ulteriore difficoltà al paziente con allergia alimentare documentata per una distorta valutazione del rischio.

Ci sono stati, negli ultimi anni, grandi cambiamenti nella legislazione dell'etichettatura dei cibi e le informazioni per i consumatori con allergia alimentare crescono di conseguenza. Non è stata però ancora raggiunta una semplificazione della possibilità di praticare una dieta di esclusione e con l'etichettatura "precauzionale" il carico della valutazione del rischio è stato ribaltato sul consumatore, creando insicurezza e frustrazione.

D'altra parte va segnalato che, senza limiti di legge, le aziende si trovano in oggettiva difficoltà. L'obiettivo da raggiungere, mediante l'azione congiunta delle associazioni di consumatori con allergia
alimentare e delle società scientifiche specialistiche, è quello di ottenere dall'industria, etichette sempre più consone alle reali esigenze del consumatore, la cui lettura permetta di verificare con certezza la non
allergenicità di un prodotto. I consumatori allergici al cibo necessitano sempre più del consiglio dello specialista che insieme a loro deve essere in grado di leggere ed interpretare le informazioni presenti in etichetta.
Viene riportata una panoramica dell'epidemiologia, nazionale e internazionale, della malattia. Elementi cardine per affrontare tale patologia sono: la diagnosi posta correttamente, da specialisti in allergologia ed immunologia clinica, in base a metodiche validate, la costante vigilanza per evitare gli allergeni alimentari, la chiarezza dell'etichetta dei prodotti alimentari.

Attualmente la valutazione del rischio non è sistematica, ossia non viene attuata in modo adeguato e uniforme in tutto il territorio nazionale e, non di rado, la malattia è sottovalutata o non diagnosticata correttamente. Vi sono eccezioni costituite da centri di allergologia ed immunologia clinica collegati in rete regionale. È auspicabile che questa realtà positiva possa ampliarsi e coinvolgere tutte le Regioni, il che consentirebbe di avere dati epidemiologici nazionali e, quindi, di affrontare meglio la malattia, di incrementare la sicurezza e migliorare l'assistenza del soggetto allergico riducendo i costi sanitari. Altri aspetti rilevanti sono l'informazione e formazione degli addetti alla produzione/distribuzione di prodotti alimentari e pasti, la possibilità di individuare gli allergeni in etichetta al fine di consentire al soggetto allergico di consumare senza rischi prodotti alimentari, piatti pronti e pasti fuori casa.