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MILLEPROROGHE

RENTRI, proroga di 60 giorni ma non per tutti

RENTRI, proroga di 60 giorni ma non per tutti
Proroga di 60 giorni per il Registro RENTRI, ma non per tutti e non subito. Lo prevede il Decreto Milleproroghe in vigore da oggi.

Ai fini dell’operatività del  Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti (RENTRI) il termine di sessanta giorni -previsto dal regolamento del Mase (articolo 13, comma 1, lettera a)- è stato aumentato a centoventi giorni.  A prevederlo è il decreto Milleproroghe, pubblicato in Gazzetta Ufficiale e in vigore dal 25 febbraio. Per rendere operativa la proroga, però, sarà necessario un decreto del Ministro dell’ambiente, da adottare entro trenta giorni.

In pratica, le scadenze attualmente fissate al 13 febbraio 2025, si spostano di ulteriori 60 giorni; la proroga interessa soltanto gli enti e le imprese produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi che hanno più di cinquanta dipendenti e anche tutti gli altri soggetti diversi dai produttori iniziali. Dal 13 febbraio 2025, oltre all’iscrizione al RENTRI, per questi stessi soggetti è previsto l’obbligo di tenere i registri di carico e scarico, con i nuovi modelli e in formato digitale.

Da segnalare che- nelle more dell’adozione del decreto Mase- restano applicabili le sanzioni previste per chi non ha rispettato la scadenza del 13 febbraio.

La proroga è stata introdotta in Senato durante la conversione in legge del decreto Milleproroghe, con un emendamento della senatrice Daniela Ternullo (FI), l'unico approvato fra tutti gli emendamenti presentati per differire l'applicazione del RENTRI.

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