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RELAZIONE 2013

Rasff: non conformità nell'autocontrollo degli OSA

Rasff: non conformità nell'autocontrollo degli OSA
Per il Ministero della Salute è "indispensabile" che gli Operatori rinforzino i piani di autocontrollo. Aumentare l'efficacia degli audit.

La Direzione Generale per l'igiene, la sicurezza degli alimenti e della nutrizione ha pubblicato la Relazione sul Sistema di Allerta Comunitario (anno 2013). Un aspetto che emerge dall'analisi dei dati, è rappresentato dalla diminuzione delle notifiche trasmesse attraverso il sistema di allerta da parte degli Stati membri. Complessivamente, nel corso del 2013, il sistema ha trattato 3136 notifiche. Nel 2012 le notifiche trasmesse attraverso il RASFF sono state 3434, mentre nel 2011 sono state 3721. Si evidenzia, quindi, una diminuzione del 8.7% rispetto al precedente anno, mentre la diminuzione tra il 2012 e il 2011 è risultata essere pari al 7.7%

L'Italia, anche per quest'anno, continua ad essere il primo Paese membro per numero di segnalazioni inviate attraverso il sistema RASFF con 534 notifiche.Per quanto riguarda l'origine, invece, l'Italia risulta essere il quarto Paese Comunitario per numero di notifiche ricevute, dopo la Spagna, Polonia e Francia. Considerando, invece, anche i Paesi Terzi, l'Italia risulta ottava.

Come era stato evidenziato negli ultimi anni, molte delle non conformità rilevate sono da ricondurre prevalentemente ad una non corretta applicazione dei sistemi di autocontrollo da parte dell'OSA. A tal fine è indispensabile che gli Operatori rinforzino i propri piani di autocontrollo, mentre le autorità territorialmente competenti, nel corso delle loro attività di controllo, dovrebbero utilizzare in modo più efficace lo strumento dell'audit. Una maggiore attenzione dovrebbe essere rivolta alle procedure di tracciabilità dei prodotti finiti ed alla verifica delle materie prime, dei fornitori, da parte degli OSA.
Questo aspetto è rilevante, come è stato dimostrato dalle problematiche emerse nel corso dell'anno quali le allerta relative alla presenza di carne equina non dichiarata in etichetta in diverse tipologie di alimenti (paste farcite, sughi e macinati di carne) ed alla complessa tracciabilità delle materie prime costituenti i frutti di bosco, di origine extra-nazionale, relativamente all'epidemia da epatite virale A. In quest'ultimo caso, si è resa necessaria l'attivazione di una task force che ha anche garantito un costante aggiornamento del portale circa l'attività svolta per l'epidemia di epatite A con le raccomandazioni per i consumatori. In data 11 dicembre 2013 è stata pubblicata una locandina informativa sulla prevenzione del virus dell' epatite A trasmesso da alimenti, con particolare riferimento al consumo di frutti di bosco surgelati crudi.

Per la prima volta la Relazione RASFF è stata realizzata con il nuovo programma informatico AL.E.NA, sviluppato "ad hoc" e contenente diverse funzioni utili per fini statistici/informativi. (fonte)