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Tubercolosi bovina, indenne il Nord Ovest Sardegna

Tubercolosi bovina, indenne il Nord Ovest Sardegna
Indenne da Tubercolosi Bovina. La provincia del Nord Ovest Sardegna ottiene il riconoscimento dalla Commissione Europea. Sensi (DG Asl Sassari): "Un grande risultato".

Il Comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi (Comitato Paff) della Commissione Europea  ha dichiarato la provincia del Nord Ovest Sardegna indenne da Tubercolosi Bovina.  “Un grande risultato, dichiara il Direttore generale della Asl di Sassari, Flavio Sensi, raggiunto grazie al competente lavoro dei nostri servizi Veterinari, alla collaborazione con le associazioni di categoria e all’impegno profuso dagli stessi allevatori oltre all’Istituto Zooprofilattico della Sardegna, le amministrazioni comunali e la Regione Sardegna”. La dichiarazione di eradicazione- prosegue-  rappresenta un passo avanti significativo per la salute pubblica e per il settore zootecnico della Provincia ed è anche il frutto degli importanti investimenti messi in campo da questa Azienda sul fronte della Sanità Pubblica Veterinaria”, conclude il Dottor Flavio Sensi, direttore generale della Asl di Sassari".

“Negli ultimi anni i Servizi Veterinari e gli allevatori della provincia di Sassari hanno affrontato il problema con un grande lavoro finalizzato all’eradicazione. Le restrizioni dovute ai focolai di tubercolosi hanno creato difficoltà agli allevatori e a tutta la filiera bovina, complicando la movimentazione degli animali, soprattutto in un contesto con una forte vocazione per l’allevamento del bovino da carne allo stato semibrado”, spiegano il responsabile della Struttura Semplice di Polizia Veterinaria della Asl di Sassari, Giuseppe Bitti, e la referente delle Malattie Infettive del Servizio di Sanità Animale della Asl 1, Bastianina Mossa.

L’eradicazione della tubercolosi bovina avrà un effetto positivo su tutto il comparto della provincia di Sassari, coinvolgendo circa 3.000 allevatori che gestiscono un patrimonio di oltre 55.000 bovini. "Questo risultato è il frutto del duro lavoro e della collaborazione tra i servizi veterinari di questa Asl, l’Istituto Zooprofilattico della Sardegna, gli allevatori e tutte le parti coinvolte nella filiera e nella sorveglianza, compresi i cacciatori che hanno collaborato durante la stagione di caccia in quanto il cinghiale si è rivelato un formidabile bio-indicatore del grado di contaminazione da MTBC del territorio" chiarisce Francesco Sgarangella, direttore del Dipartimento di Prevenzione Veterinaria Nord Sardegna.

Il 25 giugno, l'Italia aveva avanzato al Comitato Paff la proposta di assegnazione dell''indennità ai sensi del Regolamento CE/2020/689. La decisione, ufficializzata in queste ore, entrerà in vigore nei prossimi giorni non appena il provvedimento verrà pubblicato dalla Direzione generale della salute (DgSante) della Commissione europea.