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PREVIDENZA

Aumento contributi Enpav, ma senza stravolgimenti

Aumento contributi Enpav, ma senza stravolgimenti
Il Presidente Mancuso: faremo due Cda per capire fin dove spingerci coi ritocchi. Il mercato è asfittico e i redditi medio- bassi.

Intervistato da Italia Oggi, il Presidente dell'Enpav Gianni Mancuso, traccia il quadro economico di una professione caratterizzata da redditi medio-bassi e da un mercato asfittico. "E' preoccupante, al tempo stesso, che ogni anno le Facoltà di veterinaria del nostro Paese sfornino 800-1000 laureati che giustamente premono per entrare in un mercato ormai asfittico".

"Valuteremo ritocchi all'aliquota integrativa ora al 2% - spiega Mancuso- impegnato con il neo-eletto Cda nella sostenibilità a 50 anni. Si profila un innalzamento del contributo soggettivo, già portato al 18% con la riforma del 2010, ma "senza stravolgimenti". "Stiamo ragionando con gli attuari- dichiara- e terremo due consigli di amministrazione a luglio durante i quali capiremo fin dove spingerci con l'aumento del contributo soggettivo e di quello integrativo".

In particolare, per quest'ultimo, "c'è il problema che spesso le aziende sanitarie e gli Izs, non avendo un buon giro d'affari o semplicemente per fare i furbi, non lo riconoscono ai veterinari che operano nel servizio pubblico. In un simile contesto, considerando poi che la nostra categoria non è tanto brava a farsi pagare, già tre anni fa avevamo posto un freno all'idea di rivedere la contribuzione integrativa. Si rivelerebbe, infatti una misura punitiva, soprattutto per chi ha già redditi bassi".