E' un via libera fortemente condizionato quello che le Commissioni Lavoro e Istruzione della Camera hanno dato alla "Direttiva Tirocini" proposta dall'Europarlamento.
"L'uso problematico e illegale dei tirocini pregiudica le condizioni di lavoro dei tirocinanti e dei lavoratori regolari e nuoce all'equità sociale". Parte da questa premessa la proposta di Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio, attualmente all'esame degli Stati Membri, per il
"rispetto delle condizioni di lavoro dei tirocinanti e alla lotta ai rapporti di lavoro regolari camuffati da tirocini". Il contesto- Con la proposta di Direttiva elaborata a marzo di quest'anno, il Parlamento e il Consiglio dell'Unione Europea intendono affrontare due situazioni problematiche in tutti i tipi di tirocinio nell'Ue:
-il ricorso ai tirocini per finalità formative in modo non conforme alla legislazione nazionale o dell'Ue
-l'utilizzo dei tirocini quali strumenti sostitutivi di rapporti di lavoro regolari, a detrimento dei diritti sanciti dalle leggi e dai contratti collettivi;
Le carenze di manodopera interessano numerose professioni e tutti i livelli di competenze, ma "l'uso problematico dei tirocini continua a porre sfide". La proposta di direttiva punta a stabilire il principio di non discriminazione per i tirocinanti e a distinguere tra un rapporto di lavoro regolare e un tirocinio camuffato.
In Italia- La proposta di Direttiva è all'esame degli Stati Membri. Le Commissioni riunite (Lavoro e Istruzione) della Camera hanno concluso l'esame del testo e hanno dato un
parere favorevole sul testo elaborato a marzo di quest'anno, ma hanno formulato
numerose osservazioni. Il timore del Legislatore italiano è che possano verificarsi interferenze con l'ordinamento nazionale. La proposta di Direttiva non inquadrerebbe compiutamente l'esigenza di un trattamento specifico per i tirocinanti rispetto ai dipendenti regolari.
Le Commissioni suggeriscono semmai di impegnare gli Stati membri a rafforzare le attività di controllo ed ispettive interne e anche a riconoscere formalmente la funzione che le parti sociali possono svolgere a garanzia di un corretto tirocinio. Da sopprimere, secondo le Commissioni, la raccomandazione, secondo cui gli Stati membri devono garantire che i tirocini siano retribuiti in modo equo. La contriarietà a questo riguardo è motivata dal timore che possa configurarsi un obbligo retributivo a carico dei datori di lavori, alimentando il rischio di sovrapposizioni tra la disciplina del tirocinio, quella dell'apprendistato e quella del lavoro dipendente.
PROPOSTA DI DIRETTIVA ("Direttiva sui tirocini")del Parlamento europeo e del Consiglio relativa al miglioramento e alla garanzia del rispetto delle condizioni di lavoro dei tirocinanti e alla lotta ai rapporti di lavoro regolari camuffati da tirocini