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COMMISSIONE GIUSTIZIA

Equo compenso, accolto odg per cancellare la sanzione

Equo compenso, accolto odg per cancellare la sanzione

Il Viceministro Sisto ha accolto l'impegno a rivedere le sanzioni disciplinari nel ddl sull'equo compenso. "Disparità di trattamento fra professionisti ordinistici e non".


L'iter del ddl sull'equo compenso si è concluso in Senato con l'approvazione di l'approvazione, fra gli altri,  di un ordine del giorno del senatore Manfredi Potenti (Lega) che impegna il governo a «valutare l'opportunità di eliminare la previsione che impone agli ordini e i collegi professionali di adottare sanzioni disciplinari».
L'ordine del giorno è stato accolto dal Viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto.

Di norma, l'accoglimento di un ordine del giorno corrisponde ad un emendamento negato che non troverà spazio nella versione finale del testo di legge. E' per questo che, dall'opposizione, la senatrice Anna Rossomando (PD) parla di occasione mancata. Fra le proposte di modifica, "condivise da molti professionisti" ma non accolte, la Senatrice ricorda la questione delle sanzioni disciplinari applicabili alle professioni ordinistiche. A suo parere, questa misure rischia di alterare la concorrenza, non essendo prevista per le le professioni non ordinistiche, svincolate dalla sanzione deontologica. Con queste stesse motiviazioni, il Senatore Potenti ha presentato il suo ordine del giorno, ravvisando "una disparità di trattamento fra professioni deontologicamente disciplinate e quelle non disciplinate".

L'articolo che il Governo si è impegnato a riconsiderare è l'articolo 5 del disegno di legge. Esso prevede che gli Ordini professionali adottino norme deontologiche volte a sanzionare la violazione, da parte del professionista, dell'obbligo di "convenire o di preventivare un compenso che sia giusto, equo e proporzionato alla prestazione professionale richiesta e determinato in applicazione dei parametri previsti dai pertinenti decreti ministeriali".

L'equo compenso dopo il via libera del Senato