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IN SENATO

L'equo compenso nel Milleproroghe

L'equo compenso nel Milleproroghe
Dopo il pressing di Confprofessioni, la norma nazionale sull'equo compenso, male applicata e indebolita dal TAR, potrebbe rafforzarsi grazie al Milleproroghe.
"I tempi sono maturi per precisare una volta per tutte la nullità dei bandi gratuiti della Pubblica Amministrazione". Il "segnale concreto" che il presidente di Confprofessioni Gaetano Stella ha chiesto al Governo e al Parlamento potrebbe arrivare dal Milleproroghe, in discussione a Palazzo Madama.

Un emendamento ad hoc potrebbe chiarire la norma del 2017 sull'equo compenso dei professionisti e rafforzarla dopo la sentenza del TAR Lazio che ha legittimato la gratuità degli incarichi affidati ai liberi professionisti dalla Pubblica Amministrazione.

Ad intervenire sul Milleproroghe è l'allora Ministro della Giustizia  Andrea Orlando (PD) e la deputata Chiara Gribaudo (PD), che hanno  depositato un emendamento. Un solo comma che si richiama alle norme sui parametri professionali a cui vincolare tutti "i bandi o le selezioni per servizi professionali effettuati dalle Pubbliche Amministrazioni". Tali procedure a evidenza pubblica « non possono prevedere alcuna clausola di gratuità », sancisce la norma. Che così prosegue: « È altresì fatto divieto di prevedere corrispettivi dal valore simbolico e non proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto, nonché al contenuto e alle caratteristiche della prestazione. Tali clausole, ove previste, sono nulle e il compenso del professionista è determinato dal giudice". Questi dovrà tenere conto dei parametri che nell'emendamento Orlando però sono ancora solo quelli della professione forense (regolamento del Ministro della giustizia ai sensi della legge 31 dicembre 2012, n. 247).

L’attuale guardasigilli Alfonso Bonafede - che aveva istituito e tavolo di confronto sull’equo compenso - potrebbe trarre dall'emendamento un viatico per completare ulteriormente la normativa nazionale.

Nel frattempo, numerose Regioni hanno già legiferato in materia, venendo incontro alle istanze dei liberi professionisti dei loro territori.