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INTERROGAZIONE IN COMMISSIONE

Sperimentazione animale, On Sarli: bene risposta del Ministero

Sperimentazione animale, On Sarli: bene risposta del Ministero
Individuare metodi alternativi che non prevedano l'uso di animali. Lo chiede una interrogazione, prima firmataria l'On Doriana Sarli (M5S).

"Piena assicurazione". Le iniziative auspicate "saranno certamente approfondite". Così il Sottosegretario alla Salute Armando Bartolazzi ha risposto ieri in Commissione Affari Sociali ad una interrogazione a risposta immediata, presentata da numerosi deputati del Movimento 5Stelle, a prima firma dell'on Doriana Sarli, che chiedeva di avviare un confronto tra la comunità scientifica, gli ordini professionali medici e veterinari e le associazioni di tutela degli animali, sull'individuazione di metodi alternativi nella ricerca sanitaria che non prevedano l'uso di animali.

Un nuovo gruppo di lavoro- Bartolazzi ha riferito sulla creazione di "un nuovo gruppo di lavoro, attualmente in via di definizione, composto da rappresentanti del Ministero, dell'Istituto superiore di sanità, del Centro di referenza nazionale per i metodi alternativi, benessere e cura degli animali da laboratorio di Brescia, della Conferenza dei Rettori delle Università italiane, nonché di Enti di ricerca pubblici e privati".
I componenti del Gruppo di lavoro - ha aggiunto il Sottosegretario - sarannoaffiancati anche da esperti in sperimentazione animale, metodi alternativi alla sperimentazione animale, bioetica e materie giuridiche. La finalità del gruppo "è proprio  la necessità di promuovere lo studio della normativa – nazionale e dell'Unione europea – in materia, di stimolare una corretta ed approfondita informazione scientifica sia sul benessere degli animali utilizzati ai fini scientifici sia sulle alternative alla sperimentazione animale, di incentivare l'applicazione dei principi delle «3 R», in particolare in ambito didattico, e, infine, di sostenere le iniziative volte a garantire la piena trasparenza negli ambiti dell'impiego di animali nella ricerca scientifica (con particolare riferimento alla tipologia degli animali impiegati, alle condizioni di trattamento, alle finalità delle ricerche ed ai risultati ottenuti sulla base delle medesime ricerche)".

Validazione e 3R- I metodi alternativi all'impiego di animali nella ricerca scientifica devono essere preventivamente validati dall’European Center for the Validation of Alternative Methods, secondo una procedura particolarmente complessa, concordata dagli Stati membri, avente una durata di circa 10 anni. "Nessuno Stato appartenente all'Unione europea può, dunque, impiegare metodi alternativi privi di tale validazione"- ha fatto presente .
"Il Ministero della salute pone grande attenzione ai metodi alternativi alla sperimentazione animale- ha concluso Bartolazzi-  sia promuovendo il finanziamento nel settore dello sviluppo di metodi sostitutivi di animali da parte degli Istituti zooprofilattici, sia in sede di valutazione, ai fini autorizzativi, dei progetti di ricerca che prevedono l'impiego di animali per scopi scientifici". In particolar, " viene già garantita la rigorosa applicazione dei principi delle «3 R» previsti dalla Direttiva 2010/63/UE nel settore della protezione degli animali utilizzati a fini scientifici, recepita dall'Italia con il decreto legislativo 4 marzo 2014, n. 26".

La parlametare veterinaria si è dichiarata soddisfatta della risposta, "che dimostra la volontà politica di procedere con impegno al fine di individuare metodi alternativi all'impiego di animali nella ricerca scientifica. Nel rilevare positivamente la collaborazione tra istituzioni e soggetti impegnati nella tutela degli animali, l'On Sarli ha evidenziato "la necessità di prevedere adeguati finanziamenti in relazione agli obiettivi che si intende perseguire".

Il testo dell'interrogazione del Movimento 5 Stelle