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AVVIATA LA PROCEDURA

Il Ministro Lorenzin: anche in Sardegna ci sarà un PIF

Il Ministro Lorenzin: anche in Sardegna ci sarà un PIF
Il Ministro ha risposto favorevolmente sull'istituzione di un posto di ispezione frontaliera in Sardegna. Ma non servirà a far entrare il maiale sardo in EXPO.
A sollevare la questione è stato il parlamentare Roberto Capelli che in una interrogazione parlamentare sosteneva l'esigenza di istituire un PIF in quanto "molte merci provenienti dall'estero sono introdotte in Sardegna senza nessuna necessaria autorizzazione e senza che vengano svolti i previsti controlli sanitari".

Il Ministro Beatrice Lorenzin, dopo aver ricordato che i controlli sanitari sulle merci importate da Paesi extra UE sono espletati nell'Unione europea da una rete di uffici localizzati presso i confini portuali ed aeroportuali europei, e che in Italia, operano 23 di questi uffici, ha aggiunto che "una merce può essere controllata presso un PIF europeo ed essere destinata a qualsiasi Stato membro". Ciò significa che anche in assenza di un PIF in Sardegna, "le merci in provenienza da Paesi terzi destinate al territorio della regione vengono comunque sottoposte a tutti i controlli".

Tuttavia un PIF in Sardegna ci sarà. Il Ministro ha infatti riferito in Aula che "è in corso la procedura comunitaria per l'abilitazione di un Posto di ispezione frontaliera in Sardegna per l'espletamento dei previsti controlli sanitari dei prodotti di origine animale, che potranno essere destinati, quindi, non solo al territorio della Sardegna, ma all'intero mercato dell'Unione europea. Quindi- ha concluso-  appena sarà finita la procedura, anche in Sardegna vi potrà essere un PIF".

Nella sua replica,  l'On Roberto Capelli si è detto " sicuramente soddisfatto". La Sardegna, in quanto staccata dalla penisola, "necessita di avere un controllo diretto, sia delle merci sia degli animali vivi o dei prodotti lavorati, sia in entrata che in uscita, direttamente in Sardegna".  "Questo ha a che vedere anche con il benessere animale"- ha aggiunto il deputato Capelli-  ricordando che "sono piene le cronache dei trasporti non decisamente legali legati al benessere animale".

Il PIF non porta il maiale sardo a Expo 2015- L'On Capelli considerava nel suo atto parlamentare che "l'istituzione dei punti frontiera in Sardegna sarebbe certamente un utile strumento per consentire che i prodotti a base di carni suine sarde trattati termicamente, sopra ricordati, possano venire introdotti in totale sicurezza e consumati durante l'Expo 2015".

Su questo punto il Ministro Lorenzin non ha risposto favorevolmente: "La richiesta di poter commercializzare al di fuori dell'isola prodotti suini trattati termicamente - ha spiegato il Ministro- deve tener conto dei dati epidemiologici e delle azioni intraprese dalla regione Sardegna per una valutazione del rischio della situazione sanitaria, requisito indispensabile per la concessione del regime derogatorio. Le attività di eradicazione straordinaria della peste suina africana, approvate il 30 gennaio 2015 e trasposte in un provvedimento regionale, hanno preso avvio, ma occorre, con la supervisione dei competenti uffici della Commissione UE, vagliarne i primi effetti concreti. Ecco perché, "in assenza di dati oggettivi che dimostrino gli obiettivi raggiunti nell'attività di eradicazione, con particolare riferimento alla lotta agli allevamenti illegali, appare difficile sostenere, da un punto di vista strettamente sanitario, la sussistenza delle garanzie contenute negli accordi" con l'Unione Europea.