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SPENDING REVIEW

Le Casse verseranno un contributo alla spending review?

Le Casse verseranno un contributo alla spending review?
La spending review colpisce le casse previdenziali anche se non sono pubbliche amministrazioni. Il commento dell'Enpav.
Il DDL stabilità 2014 che prevede la possibilità per le Casse di Previdenza Professionale di essere esonerate dagli obblighi della Spending Review a fronte del versamento annuale del 12% di quanto utilizzato a titolo di spese per consumi intermedi (es. energia elettrica) nel 2010.

Cosa prevede il Ddl Stabilità - L'articolo 9 contiene, secondo quanto consta allo stato attuale, un disposizione di natura e portata "strettamente gestionale", secondo la quale: "A decorrere dall'anno 2014, ai fini del raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica concordati in sede europea e del rispetto dei saldi strutturali di finanza pubblica, gli enti di cui al decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509, e al decreto legislativo 10 febbraio 1996, n. 103, possono assolvere alle disposizioni vigenti in materia di contenimento della spesa dell'apparato amministrativo effettuando un riversamento a favore dell'entrata del bilancio dello Stato, da effettuarsi entro il 30 giugno di ciascun anno, pari al 12 per cento della spesa sostenuta per consumi intermedi nell'anno 2010. Per detti enti, la presente disposizione sostituisce tutta la normativa vigente in materia di contenimento della spesa pubblica che prevede, ai fini del conseguimento dei risparmi di finanza pubblica, il concorso delle amministrazioni di cui all'art. 1, commi 2 e 3, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, ferme restando, in ogni caso, le disposizioni vigenti che recano vincoli in materia di spese di personale".

La scelta alle Casse- Con la norma oggi inserita nel DDL Stabilità - il Governo ha delineato un meccanismo molto particolare, in virtù del quale nel tenere ferma la decisione in forza della quale delle persone giuridiche private sono comunque tenute a contribuire al bilancio dello Stato con fondi propri, viene lasciata alle Casse una possibilità di scelta.  Infatti, "in cambio" del versamento annuale del 12% di quanto utilizzato a titolo di spese per consumi intermedi nel 2010, le Casse sarebbero esonerate dagli obblighi di contrazione di spese e costi e da ogni altro versamento correlato alla cosiddetta "spending review". Di conseguenza, questo punto ogni Cassa dovrà operare un'analisi costi-benefici di natura economico-gestionale, volta ad individuare la soluzione meno onerosa da perseguire. Va infatti considerato che, oltre all'aspetto più direttamente finanziario (in virtù del quale è evidentemente preferibile l'opzione che "costa di meno"), andranno valutati elementi di natura diversa e, in particolare il "costo" degli oneri gestionali diretti e indiretti, che – a normativa vigente – sono richiesti alle Casse per l'adeguamento alle prescrizioni contabili ed organizzative previste dalla Spending Review.

Contraddizioni- Se da un lato la Legge 135/12 impone alle Casse di "tagliare" i costi intermedi dell'anno 2013 del (solo) 10% e versarne i proventi al bilancio dello Stato e, quindi, la previsione del DDL Stabilità non risulterebbe "conveniente". D'altro lato, però, il complesso delle disposizioni di finanza pubblica al cui rispetto le Casse sono oggi tenute - come ad esempio l'obbligo di allineamento dei bilanci a quelli delle pubbliche amministrazioni "classiche" – comportano oneri gestionali e costi economici non trascurabili, dei quali – evidentemente – ciascuna Cassa dovrà tener conto nell'operare la propria scelta.

"Gli enti di previdenza potrebbero essere gli unici a beneficiare di un "regime forfettario" nel computo della spesa per i costi intermedi"- si legge su 30giorni, nell'articolo di analisi e di commento al DDL Stabilità.