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SPERIMENTAZIONE

Direttiva 2010/63: Italia in ritardo rischio vacatio legis

Direttiva 2010/63: Italia in ritardo rischio vacatio legis
Scaduto il termine di recepimento. Italia a rischio di infrazione. Ritardi nell'informare la Commissione UE.
Mentre la Commissione Politiche Europee ritarda il voto della Direttiva 2010/63/UE, la Commissione Igiene e Sanità del Senato propone una risoluzione concernente la protezione degli animali utilizzati a fini scientifici.
L'obiettivo è duplice: da un lato, evitare il mancato recepimento della direttiva europea 2010/63/UE; dall'altro, fare in modo di portare a conoscenza delle istituzioni dell'Unione Europea l'esistenza di una normativa interna più che adeguata, la quale va ovviamente integrata con i punti maggiormente qualificanti della direttiva europea.

Nel presentare la risoluzione, la Senatrice Daniela Poretti ha stigmatizzato lo scontro "sbagliato tra coloro che sostengono la ricerca scientifica e coloro che invece promuovono la tutela degli animali". La conseguenza – ha dichiarato- è il mancato recepimento della suddetta direttiva, con l'esposizione dell'Italia al rischio di una infrazione comunitaria". La Senatrice ha quindi formulato, d'intesa con il correlatore Rizzi, uno schema di risoluzione, "che tenti di conciliare i diversi interessi in gioco".

Il rischio della infrazione comunitaria "può retrocedere l'Italia nella graduatoria dei Paesi all'avanguardia in questo settore".

A ciò si aggiunge il ritardo sull'obbligo dell'Italia di informare la Commissione europea -prima del 1° gennaio 2013 - delle disposizioni nazionali vigenti al 9 novembre 2010, intese ad assicurare una protezione più estesa degli animali. L'Italia deve infatti rendere alla Commissione europea la comunicazione entro la fine dell'anno circa il mantenimento delle disposizioni più rigorose per la tutela degli animali, contenute nella normativa italiana vigente".

Il Presidente Antonio Tomassini ha concordato con l'iniziativa che sarà posta in votazione in una prossima seduta.