Porta la data del 12 febbraio 2025, ma il documento per l'introduzione in Italia di capi sensibili è lo stesso emanato nel 2021. Precisazioni dal Ministero della Salute.
Nonostante sia pubblicato sul sito della Commissione Europea con una data recente, il documento relativo alle condizioni richieste dall’Italia per consentire l’introduzione sul proprio territorio degli animali delle specie sensibili alla Bluetongue "non ha subito alcuna modifica". Lo puntualizza oggi il Direttore Generale della Sanità Animale, Giovanni Filippini, con una nota ai Servizi Veterinari. L'unica variazione è l’indicazione dei territori italiani indenni da Blue Tongue, modificata in seguito alla sospensione dello stato di indennità della regione Valle d’Aosta, nel 2024. "Solo per tale motivo- prosegue - il documento è pubblicato sul portale della Commissione Europea con la data del 12 febbraio 2025. Per il resto, il documento è quello predisposto nel 2021, all'entrata in vigore dell’AHL (Animal Health Law).
La nota ribadisce anche che se uno Stato Membro ha disposto un programma di vaccinazione per eradicare e/o per proteggere il proprio patrimonio sensibile ha la possibilità di inviare animali vaccinati anche se lo Stato Membro ricevente non contempla come obbligatoria questa condizione nell’ambito degli scambi: "l’invio di capi vaccinati è ovviamente comunque possibile".
Per quanto attiene all’indicazione dei sierotipi circolanti, "non è possibile riportare i sierotipi nel documento relativo alle condizioni per l’introduzione in Italia degli animali sensibili alla BT", tenuto conto che come previsto dalla vigente normativa gli Stati Membri che non attuano un programma di eradicazione per Blue Tongue, sono considerati non indenni dalla malattia. Le informazioni relative ai sierotipi circolanti in Italia sono disponibili sul Bollettino epidemiologico nazionale veterinario dell’IZSAM, selezionando la Bluetongue e filtrando i dati che si vogliono acquisire.
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