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DDL COSTITUZIONALE

La sanità torni di competenza esclusiva dello Stato

La sanità torni di competenza esclusiva dello Stato
Fallimentare la legislazione concorrente. Riforma del Titolo V dopo 11 anni di decentramento incompiuto.
Il Ddl costituzionale approvato dal Consiglio dei Ministri il 9 ottobre inserisce nella legislazione esclusiva dello Stato alcune materie che oggi sono materie di legislazione concorrente con le Regioni. Numerosi deputati, di vari schieramenti hanno chiesto che nel nuovo assetto rientri la Sanità.

Il Presidente della Commissione Affari Sociali, On Giuseppe Palumbo si è fatto promotore di una proposta di legge che chiede il ritorno della sanità alla competenza esclusiva dello Stato.
La proposta vuole modificare l'articolo 117 della Costituzione, assegnando la disciplina della materia « tutela della salute » alla competenza legislativa esclusiva statale " al fine di garantire meglio l'effettivo esercizio del diritto alla salute dei cittadini".

"Noi cerchiamo- ha dichiarato Palumbo a quotidianosanita.it- di portare la gestione della sanità un'altra volta a livello del ministero della Salute, com'era prima della modifica del Titolo V della Costituzione".
Troppo diversi, a suo giudizio, i livelli di erogazione delle prestazioni da una regione all'altra, troppe le disuguaglianze, troppi gli scandali che vedono al centro la sanità e la sua gestione. Ma la proposta sarà attuabile solo se il Governo la farà sua.


"A undici anni dalla riforma del Titolo V - si legge nella relazione - il Governo promuove un intervento migliorativo in relazione alle maggiori criticità emerse nel corso di questi anni". E poi: "Dato il breve spazio di legislatura ancora a disposizione, l'obiettivo è quello di apportare modifiche quantitativamente limitate, ma significative dal punto di vista della regolazione dei rapporti fra lo Stato e le regioni". Dal 2001, da quando è in vigore, la riforma del titolo quinto ha aumentato a dismisura il livello di conflittualità presso la Corte costituzionale. Per ovviare a un uso che allunga drasticamente i tempi dell'efficacia legislativa, quando non costringe a ricominciare tutto daccapo, il ddl prevede un "intervento riformatore" che "si incentra sul principio dell'unità giuridica ed economica della Repubblica come valore fondamentale dell'ordinamento, prevedendo che la sua garanzia, assieme a quella dei diritti costituzionali, costituisce compito primario della legge dello Stato, anche a prescindere dal riparto delle materie fra legge statale e legge regionale". E quindi, spiega chi ci ha lavorato, "sulle materie concorrenti, se c'è un'esigenza di unità nazionale, economica, o di tutela di diritti fondamentali, è la legge dello Stato a prevalere".


pdfPROPOSTA_DI_LEGGE_ON_PALUMBO.pdf128.06 KB