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PARLAMENTO

Pressing sul riordino degli enti vigilati

AVIANFLU2ORSi avvicina il termine ultimo del 30 giugno per l'adozione dei decreti di riorganizzazione degli enti e degli istituti vigilati dal Ministero della Salute. Oggi le audizioni. Al centro della discussione parlamentare il ruolo, le funzioni e la gestione dell'ISS e degli Istituti Zooprofilattici. Balduzzi replica alle critiche al testo.

I tempi sono molto ristretti, ma per il Ministro Renato Balduzzi, intervenuto ieri in Commissione ci sono ancora "le condizioni e lo spazio per approfondire le questioni problematiche emerse fino ad ora e quelle che ancora emergeranno". Il parere finale sullo schema di rioridino sarà, infatti, prodotto dopo le audizioni che iniziano oggi.

Il Presidente e Relatore, On Giuseppe Palumbo, ha ricordato che analogo provvedimento era già stato presentato dal precedente Governo e pur essendo arrivato ad uno stadio avanzato di iter è stato accantonato a favore di un nuovo provvedimento, per ragioni che il Ministro ha spiegato in Parlamento. Tuttavia, il riordino attualmente in esame tiene conto delle osservazioni formulate a suo tempo in sede tecnica dalla Conferenza Stato-Regioni il 25 ottobre 2011.

Fabbisogno ISS - Sul riordino dell'ISS, l'On Palumbo si è soffermato sulla circostanza che l'approvazione del fabbisogno del personale, determinato dagli enti di ricerca sentite le organizzazioni sindacali, è posta in capo al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, previo parere favorevole del Ministero dell'economia e delle finanze e del Dipartimento della funzione pubblica. Il presidente Palumbo ha chiesto Governo di chiarire " le ragioni in base alle quali tale facoltà è attribuita al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e non al Ministero della salute.  Il ministro Renato BALDUZZI ha chiarito di aver richiamato nel testo l'articolo 5, comma 4, del decreto legislativo n. 213/2009, solo con riferimento alla procedura da seguire e non anche, certamente, al Ministero competente che in questo caso è quello della Salute.

Caratteristiche del DG degli IZS - Una delle osservazioni recepite è l'eliminazione del requisito in base al quale il direttore generale dell'IZS deve essere un medico veterinario, "cosa che corrisponde ad una osservazione apposta al richiamato parere espresso a suo tempo dalla Commissione"- ha precisato il relatore On Palumbo. Nel testo attuale, infatti, il direttore generale – svolge sia la funzione di legale rappresentante dell'Istituto sia quella di responsabile scientifico, è nominato dal presidente della regione dove l'Istituto ha sede legale, sentito il Ministro della salute, ed è scelto tra persone munite di diploma di laurea magistrale o equivalente, di comprovata esperienza negli ambiti della sanità pubblica veterinaria nazionale e internazionale e della sicurezza degli alimenti.

"Qualche problema in più con gli IZS" - "Intervenendo in replica ai numerosi interventi dei parlamentari, il Ministro ha sottolineato che gli Istituti zooprofilattici sperimentali sono senz'altro sottoposti al potere di vigilanza del Ministero della salute, e con riferimento alla questione delle nomine dei loro vertici, " le scelte sono state effettuate seguendo criteri meritocratici. Se gli IZS hanno creato qualche problema in più rispetto agli altri enti, è anche vero che comunque la media delle prestazioni offerte è decisamente elevata, basti pensare ai settori veterinario e della qualità degli alimenti, molto apprezzati anche all'estero". Pur avendo gli IZS una funzione nazionale, "è difficile configurarli come enti nazionali in quanto sono andati «regionalizzandosi» - ha fatto notare il Ministro, aggiungendo che "le regioni non hanno contestato il riordino degli IZS, hanno solo chiesto alcune cose – tra cui l'istituzione del Comitato di supporto strategico. Peraltro, la rappresentanza delle Regioni nell'ambito di quest'organo sarà valutata sulla base dell'attività che esso svolgerà concretamente".

Gli IZS e il Titolo V - Il Ministro ha ringraziato l'onorevole Gianni Mancuso per le delucidazioni offerte per quanto riguarda gli IZS.  Il parlamentare veterinario ha infatti evidenziato che gli IZS, "accanto all'attività di ricerca scientifica veterinaria e di accertamento dello stato sanitario degli animali, svolgono anche attività correlata alla sicurezza dei vegetali". Ha quindi parlato di "diseguaglianze presenti sul territorio nazionale, ritenute inaccettabili in materia così delicate come la sicurezza alimentare". In particolare l'on Mancuso ha segnalato che " in alcune regioni – Abruzzo e Molise, Campania e Calabria, Puglia e Basilicata, non si è ancora proceduto a disciplinare le modalità gestionali, organizzative e di funzionamento degli IZS, come richiesto dall'articolo 2, comma 5, del decreto legislativo n. 270 del 1993". Ritiene, pertanto, che la riforma costituzionale del titolo V "non abbia certamente giovato alla disciplina di questo settore". Entrando nel merito delle disposizioni concernenti il riordino degli IZS, Mancuso aveva espresso "particolare apprezzamento per l'attenzione prestata al contenimento dei costi, nonché alla prevista riduzione del numero dei componenti del consiglio di amministrazione – tre contro i cinque attuali, ai sensi dell'articolo 11 dello schema di decreto legislativo in esame".

Il Ministro ha concluso rimarcando come sulla competenza fra lo Stato e le Regioni non ci sia accordo, "in quanto, se per l'onorevole Mancuso la presenza dello Stato è troppo poco incisiva, per l'onorevole Molteni è troppo invasiva".