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IGIENE E SANITA

Enti vigilati dal MInSal, perché un nuovo provvedimento?

Enti vigilati dal MInSal, perché un nuovo provvedimento?
Il Ministro della Salute ha spiegato in Commissione Igiene e Sanità le ragioni che hanno indotto il Governo ad emanare un nuovo schema di Decreto legislativo.
Lo schema di decreto legislativo recante riorganizzazione degli enti vigilati dal Ministero della salute è all'esame della Commissione Igiene e Sanità, dove la scorsa settimana si è conclusa la discussione generale, alla presenza del Ministro della Salute Renato Balduzzi.

Il senatore D'ambrosio Lettieri ha fatto notare che lo schema di DLvo ricalca nei contenuti l'Atto del Governo n. 410, già esaminato qualche mese fa dalla Commissione e che nella relazione di accompagnamento non sembrano essere indicate le motivazioni che hanno indotto il Governo a presentare al Parlamento uno schema di decreto legislativo che si muove in una direzione diversa rispetto all'Atto del Governo n. 410.

Il ministro Balduzzi ha spiegato che la relazione di accompagnamento sembra illustrare in maniera esaustiva le scelte che l'Esecutivo ha inteso compiere per un assetto ottimale degli enti vigilati dal Ministero della salute; a suo avviso, "non vi è alcuna diversa direzione da parte dell'Esecutivo rispetto ai contenuti dell'Atto del Governo n. 410, vertente su analoga materia, ma si deve prendere atto di una diversa stagione politica nella quale le esigenze poste dalla citata legge delega si sono rivelate ancora più stringenti".

Con particolare riguardo all'Istituto superiore di sanità, il Ministro ha risposto che "non sono state avanzate variazioni nelle funzioni di tale Istituto che restano quelle già disciplinate dal decreto legislativo n. 419 del 1999. Pertanto, a fronte di funzioni che restano inalterate, risulta salvaguardata l'autonomia dell'Istituto superiore di sanità".

Quanto agli IZS, il Ministro Balduzzi ha richiamato l'attenzione della Commissione sull'istituzione di un comitato di supporto strategico, "recependo il suggerimento posto nel parere approvato dalla stessa Commissione sull'Atto del Governo n. 410 che rilevava l'opportunità di istituire un comitato di coordinamento".

Il relatore del provvedimento, Sen Bosone, ha rimarcato l'importanza del parere della Conferenza Stato-Regioni "che, già in occasione dell'Atto del Governo n. 410, espresse una serie di rilievi sul riassetto degli istituti zooprofilattici sperimentali. Pertanto, riterrebbe opportuno che, nel rispetto dei tempi di esame del provvedimento, la bozza di parere sia elaborata anche tenendo conto delle indicazioni che potrebbero emergere da parte della Conferenza Stato-Regioni". La Commissione Igiene e Sanità del Senato ha quindi condiviso l'opportunità di pronunciarsi tenendo in considerazione eventuali indicazioni che scaturiranno in sede di Conferenza Stato-Regioni.

Il ministro Balduzzi, dal canto suo, ha rimarcato che la razionalizzazione e l'ottimizzazione delle spesa rappresenti "un criterio generale per il riassetto degli enti vigilati da parte del Ministero della salute. Quanto all'Istituto superiore di sanità "si è cercato di superare l'attuale sovrapposizione tra distinte fonti del diritto di carattere primario e secondario, senza mutare le funzioni disciplinate dal decreto legislativo n. 419 del 1999, funzioni che, pertanto, saranno dettagliatamente disciplinate dallo statuto". Con riferimento agli istituti zooprofilattici sperimentali è l'articolo 121, comma 2, del decreto legislativo n. 112 del 1998 ad assegnare in ogni caso allo Stato la vigilanza ed il controllo su tali istituti.