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ERADICAZIONE A RISCHIO

Preoccupa la rabbia silvestre nei Balcani e nell'Est Europa

Preoccupa la rabbia silvestre nei Balcani e nell'Est Europa
Raccomandazioni per sconfiggere la rabbia nei Balcani e nell'Europa dell'Est. Le ha formulate il gruppo permanente (SGE RAB1) al suo primo incontro a Bruxelles.


I rappresentanti di 13 Paesi della regione balcanica e della Russia si sono incontrati a Bruxelles al primo meeting dello Standing Group of Experts on Rabies in Europe (SGE RAB1). Nel corso del 2019 questo gruppo di esperti -che fa capo all'OIE- intensificherà le proprie attività con l'obiettivo di coordinare le attività di vaccinazione orale contro la rabbia nei carnivori selvatici e di accelerare l'eradicazione della malattia. I Paesi target sono: Albania, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Macedonia, Grecia, Ungheria, Kosovo, Montenegro, Romania, Serbia, Slovacchia e Slovenia.

Al meeting del 13 febbraio, ciascun Paese ha presentato la propria situazione epidemiologica e i relativi piani di vaccinazione orale. Il confronto diretto, il primo nel suo genere, ha fatto emergere elementi di forte preoccupazione: la sorveglianza e il monitoraggio sono ancora deboli, le vaccinazioni sono discontinue e le strategie, troppo diversificate, andrebbero ricondotte sotto un unico coordinamento tecnico.

Il Gruppo ha quindi approvato un documento di raccomandazioni, alla  presenza della Commissione europea dalla quale è arrivata una panoramica dei finanziamenti disponibili per eradicare la rabbia corrispondenti al 19% del totale (140,5 milioni di euro)  stanziato per la lotta alle malattie animali.
Ricordando l'obiettivo dell'eradicazione in tutta Europa, fissato al 2020, la Direzione Salute della Commissione (DGSANTE) ha presentato la situazione delle campagne di vaccinazione contro la rabbia silvestre condotte negli ultimi 10 anni dagli Stati Membri e non Membri (es. Turchia).

Fra le raccomandazioni formulate dal Gruppo, figura l'importanza di non interrompere i piani di vaccinazione orale, la cui durata ottimale non può essere inferiore a 6 anni
e che non vanno sospesi prima di due anni dall'ultimo caso confermato. Il gruppo ha anche proposto la creazione di una banca di vaccini da utilizzare in caso di emergenze su scala euro-regionale.

Documentazione completa al sito dell'OIE

Standing Group of Experts on Rabies in Europe- Report