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IL FATTO NON SUSSISTE

Truffa da 5 euro: veterinari (e finanzieri) assolti dopo 7 anni

Truffa da 5 euro: veterinari (e finanzieri) assolti dopo 7 anni
Assolti perché il fatto non sussiste due finanzieri e due veterinari accusati di falso e truffa dopo il decesso di un cane dell'unità cinofila.

Avrebbero fatto passare per visita domiciliare pagata 30 euro la visita in ambulatorio che ne costava 25, appropriandosi di 5 euro. Nel 2008, l’accusa aveva chiesto per i quattro imputati, due veterinari  e due finanzieri, la condanna ad un anno di carcere a testa per falso e truffa.
Sette anni dopo, il giudice monocratico  ha assolto con formula piena i quattro imputati: un appuntato di Brindisi, in servizio presso la Compagnia di Pronto impiego, al quale era affidato il cane oggetto della disputa, l'istruttore cinofilo e comandante della Squadra antidroga e della operativa cinofila di Brindisi e due medici veterinari, uno dei quali effettuò l’autopsia sul cane.

Il decesso del cane avviene il 16 giugno del 2008. Chamato dal finanziere, il veterinario visita il cane la mattina e poi rinvia all'ambulatorio per il ritiro della prescrizione di farmaci. In serata il cane viene trovato morto. Morte naturale per la difesa, tesi poi  confermata dall’autopsia e accolta da giudice.  Un anno dopo una lettera anonima (la prima di tre), inviata anche alla Procura, mette in moto la macchina giudiziaria. Nel corso dell’iter istruttorio però i fatti non emergono come acclarati in sede processuale, dinanzi al giudice. Essendo un pastore tedesco appartenente ad un corpo dello Stato, va stilato un rapporto. Il 'falso' viene chiarito dal Giudice interrogando, cosa non fatta nel corso dell'istruttoria, chi l'aveva stilato: un errore.

«Sono trascorsi tanti anni e non ci siamo arresi – sottolinea il maresciallo coinvolto nella vicenda -. Eravamo certi della nostra innocenza e per questo avevamo anche rifiutato la prescrizione. Sono trascorsi anni ma finalmente ci è stata restituita la nostra dignità umana e professionale».