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"TASSA OCCULTA"

Irpef, Confprofessioni: nel 2019 aumentano le addizionali

Irpef, Confprofessioni: nel 2019 aumentano le addizionali
L'aumento è dovuto allo sblocco delle addizionali previsto dalla legge di Bilancio ed è stimato, prudenzialmente, vicino a un miliardo di euro.


Le addizionali sono "una tassa “occulta” da 17 miliardi". Lo sostiene Confprofessioni forte del suo ultimo “Rapporto sulle addizionali Irpef”, curato dall'Assemblea dei presidenti regionali di Confprofessioni e dall'Osservatorio delle libere professioni, in collaborazione con Il Sole 24 Ore.

Dieci anni di aumenti- In dieci anni l'imposta regionale sale del 60%, quella comunale del 181,9%. E dopo tre anni di blocco, attesa una corsa al rialzo delle aliquote di Regioni e Comuni. Tra il 2006 e il 2016 il peso delle addizionali Irpef ha registrato un incremento di oltre l'82%. Se nel 2006, infatti, l’addizionale regionale complessiva a carico dei contribuenti ammontava a circa 7,47 miliardi di euro, nel 2016 lo stesso dato si attesta su un valore di circa 11,95 miliardi di euro con un incremento di oltre il 60%. Ancor più pesante il dato sull’addizionale comunale, che in termini di ammontare segna una crescita record del 181,9%, dai circa 1,68 miliardi nel 2006 ai circa 4,75 miliardi nel 2016.

Addizionali regionali: Lombardia in testa - Disaggregando i dati per area geografica, è nel Nord Ovest che si concentra circa un terzo dell’ammontare delle addizionali regionali, a fronte del 19% del Nord Est, del 24% del Centro e del 25% del Mezzogiorno. In altre parole, un contribuente del Centro Italia paga in media circa 351 euro annui, a fronte dei 338 euro di un contribuente che risiede nel Nord Ovest, dei 261 di un residente nel Nord Est, dei 238 di uno del Sud e, infine, dei 220 di un cittadino delle Isole. La Lombardia è la regione che determina il maggiore ammontare di addizionale: nel 2016 circa 2,26 miliardi, ovvero il 18,90% dell’imposta raccolta su tutto il territorio nazionale. A seguire troviamo il Lazio con circa 1,76 miliardi (14,71%), il Piemonte con circa 1,26 miliardi (10,57%) e l’Emilia Romagna con circa 1,11 miliardi (9,28%).

Addizionali comunali: Roma in testa - Tra le città capoluogo di provincia la prima è Roma, che occupa il nono posto assoluto, con una addizionale comunale media pro capite di euro 203,85, immediatamente seguita da Milano, al decimo posto con 203,34 euro. Tra le altre città più popolose d’Italia Bologna occupa la 43esima posizione (184,21 euro), Torino la 117esima (169,37 euro), Genova la 188esima (163,49), Palermo la 754esima (140,66), Bari la 871esima (137,34), Napoli la 1173esima (130,11), Catania la 1242esima (128,69), Firenze la 6342esima (36,43). In altre parole un contribuente residente a Roma nel 2016 ha pagato una addizionale comunale 4,6 volte più alta rispetto a un contribuente residente a Firenze.

Scenario 2019 -  Confprofessioni segnala che la legge di bilancio 2019 non ha riproposto il blocco dell’aumento di tali imposte, con la conseguenza che le relative aliquote potranno essere liberamente incrementate a partire dal 2019. Dopo tre anni di blocco, quindi, è possibile che si vada incontro a un aumento consistente delle addizionali che, secondo le previsioni cautelari di Confprofessioni, si avvicina a 1 miliardo di euro. «Probabilmente nei prossimi anni dovremmo aspettarci una ripresa della corsa al rialzo del prelievo fiscale da addizionali, tenendo conto anche delle altre novità legislative che presumibilmente impatteranno sul gettito di tali imposte e delle serie storiche», sottolinea Andrea Dili, presidente di Confprofessioni Lazio e coordinatore dell'Assemblea dei presidenti regionali di Confprofessioni.

Cosa sono le addizionali Irpef- L'Irpef è un'imposta che riguarda tutte le persone fisiche che producono reddito sia da lavoro dipendente che da lavoro autonomo. Le addizionali, introdotte nel 1998, sono una maggiorazione dell'Irpef che le Regioni e i Comuni possono richiedere ai propri cittadini residenti in proporzione al reddito.