Il ministro dello Sviluppo Flavio Zanonato introduce l'obbligo di Pos solo nei locali. Effettiva installazione solo negli studi professionali e con fatturato
E' quanto emerge dall'analisi della bozza di Decreto-Pos, anticipata nei giorni scorsi ufficiosamente, ma non ancora varata. Il provvedimento, infatti, già pronto da fine dicembre è ancora allo studio della Banca d'Italia e del Ministero dell'Economia. Ma intanto i professionisti provano a misurarsi con le previsioni del decreto che si direbbe di compromesso fra le proteste delle categorie per i rincari gestionali e le esigenze di tracciabilità finanziaria del Fisco nazionale.
E' l'articolo 2 della bozza di decreto a definire l'ambito di applicazione: l'obbligo di accettare pagamenti con carte di debito "si applica a tutti i pagamenti superiori alla soglia minima di 20 euro per la vendita di prodotti o la prestazione di servizi" (comma 1); l'obbligo "si applica limitatamente ai pagamenti effettuati all'interno dei locali destinati allo svolgimento dell'attività di vendita o di prestazione di servizio, ed esclusivamente nel caso in cui il fatturato del soggetto che effettua l'attività (...), per la parte riferibile alle sole transazioni con consumatori o utenti, è superiore a 300 mila euro" (comma 2). Il tetto di 300mila euro è solo iniziale: decorsi sei mesi dalla data di entrata in vigore del decreto il limite è ridotto a 200 mila euro ( comma 3).
Tempi comunque lunghi, oltre che incerti: per l'entrata in vigore del decreto - a tutt'oggi non varato- ci vorranno 120 giorni dalla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Secondo Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni, il rischio è di un eventuale aggravio dei costi per i professionisti e di rendere loro la vita ancora più difficile in un momento di crisi. Come ricordato dalle pagine economiche del Corriere della Sera, il contante era già sparito sopra i mille euro, visto l'obbligo della tracciabilità sopra quella soglia introdotto dal governo Monti.