Anche AISAD, l'Associazione Italiana Imprese Settore Animali Domestici si sta mobilitando presso gli Europarlamentari per chiedere che la riforma dell'IVA riduca l'aliquota sugli alimenti per animali domestici. L'innalzamento al 21% "non riduce le frodi e non favorisce la ripresa dei consumi". In seguito alla notizia "L'Europa chiede la riforma dell'IVA" con la quale @nmvi Oggi ha reso note le determinazioni del Parlamento Europeo, anche AISAD-Confesercenti, l'Associazione Italiana Imprese Settore Animali Domestici, ha deciso di attivarsi sugli europarlamentari europei per chiedere che si proceda in tempi rapidi verso una politica fiscale realmente a favore delle imprese.
"AISAD condivide le proposte più rilevanti approvate giovedì dal Parlamento Europeo- dichiara il suo Presidente Virgilio Camillini, leggendo ci sono forti interventi per combattere la frode fiscale, esenzioni per le piccole imprese e le ONG e tassi ridotti per i prodotti "verdi".
"Da tempo AISAD- sottolinea il comunicato inviato agli europarlamentari- chiede che L'Italia riduca l' iva sugli alimenti per animali domestici da compagnia al 10 %, e che invece di recente Clamorosamente dal 20 % si e' portata al 21 %, questo non favorisce certamente la ripresa dei consumi, e certamente non riduce le frodi e non aiuta certamente la semplificazione della vita degli imprenditori onesti".