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LABORATORI OSPEDALIERI

Studio ISS, "eclatante" la resistenza ai carbapenemi

Studio ISS, "eclatante" la resistenza ai carbapenemi
In Italia la resistenza agli antibiotici in ambito umano continua a mantenersi elevata. Prossimo obiettivo dell'ISS: i dati sulle resistenze in veterinaria.

"In Italia la resistenza agli antibiotici per le specie batteriche sotto sorveglianza continua a mantenersi elevata, generalmente superiore alla media europea".
E' la conclusione del rapporto pubblicato dall'Istituto Superiore di Sanità sull'antibiotico-resistenza nell'uomo nel quinquennio 2012-2016. La sorveglianza dell’Antibiotico-Resistenza (AR) coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità (AR-ISS) studia e descrive l’emergenza e la diffusione del fenomeno in Italia, basandosi su laboratori ospedalieri sentinella presenti su tutto il territorio nazionale, che inviano i dati di sensibilità agli antibiotici ottenuti nella normale routine di laboratorio per patogeni isolati da infezioni invasive (sangue o liquor).

Nel quinquennio considerato, la sorveglianza AR-ISS ha rilevato importanti trend nella resistenza agli antibiotici. In generale, lo studio osserva una variabilità regionale e una variabilità associata al singolo laboratorio ospedaliero, "probabilmente dovuta alla complessità delle strutture ospedaliere servite e/o alla propensione ad effettuare un efficace controllo della trasmissione delle infezioni".

Otto patogeni sotto sorveglianza: Staphylococcus aureus, Streptococcus pneumoniae, Enterococcus faecalis e Enterococcus faecium come batteri Gram-positivi, Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae, Pseudomonas aeruginosa e Acinetobacter species come batteri Gram-negativi.

Batteri Gram-negativi e carbapanepi- Il problema “è certamente più grave e drammatico nei batteri Gram-negativi in quanto sono più limitati gli antibiotici efficaci disponibili”. In tutte le specie di batteri Gram negativi sotto sorveglianza la resistenza ad antibiotici clinicamente rilevanti è aumentata nel quinquennio.

In E. coli si registrano aumenti nella resistenza ai fluorochinoloni e alle cefalosporine di III generazione, mentre in Europa la resistenza si è mantenuta stabile, con valori inferiori a quelli registrati in Italia: nel 2016 la resistenza ai fluorochinoloni è pari al 44,4% rispetto al 21,0% della media europea, mentre la resistenza alle cefalosporine di III generazione è pari al 30,5%, rispetto al 12,4% della media UE.

La resistenza ai carbapenemi in E. coli si mantiene molto bassa, sotto 1% sia in Italia che in Europa. In K. pneumoniae, dal 2012 al 2016, si è registrato un aumento delle percentuali di resistenza sia a fluorochinoloni, che a cefalosporine di III generazione e aminoglicosidi "molto più elevate in Italia rispetto alle medie europee".

"Ma il dato veramente eclatante per l’Italia, che desta grande preoccupazione, è la resistenza ai carbapenemi"- riferisce lo studio- , che è stata sempre superiore al 30% nel quinquennio 2012-2016 (33,3% nel 2016), rispetto ad una media europea molto inferiore (intorno al 6% nel 2016) associata a pochi Paesi nei quali questa resistenza è presente".

Antibiotico resistenza in ambito veterinario- Come definito nel PNCAR, gli obiettivi per il futuro sono di migliorare la performance della sorveglianza nazionale AR-ISS e la sua copertura territoriale. Il prossimo obiettivo è di integrare i dati della sorveglianza AR-ISS con i dati di antibiotico-resistenza raccolti in ambito veterinario "per descrivere il fenomeno in un’ottica OneHealth".

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AR-ISS: sorveglianza dell’antibiotico-resistenza in Italia. Rapporto del quinquennio 2012-2016.
Stefania Bellino, Simone Iacchini, Monica Monaco, Francesca Prestinaci, Claudia Lucarelli, Maria Del Grosso, Romina Camilli, Giulia Errico, Fortunato D’Ancona, Patrizio Pezzotti, Annalisa Pantosti e il Gruppo AR-ISS 2018, vi, 98 p.