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FEDERFARMA AD AIFA

Farmacie senza ossigeno, chiesto un tavolo di filiera

Farmacie senza ossigeno, chiesto un tavolo di filiera
Produttori sprovvisti di bombole e farmacie in difficoltà. La denuncia di Federfarma Veneto in una lettera all'AIFA.


Dopo la decisione dell'AIFA - in conseguenza del quale i professionisti sanitari (medici, odontoiatri, veterinari e farmacisti) non possono più possedere bombole di ossigeno Federfarma Veneto dichiara che "i produttori non hanno ricambi sufficienti per far fronte alle nuove disposizioni dell'Agenzia del farmaco". Lo riferisce Farmacista33, che riporta stralci della sollecitazione partita da Federfarma Vicenza: i farmacisti- è scritto nella lettera- "si trovano in difficoltà a reperire le bombole di ossigeno presso i fornitori» e questo " sta comportando un notevole disservizio per i pazienti ma l'ossigeno è un medicinale obbligatorio da tenere in farmacia».

 «Questa normativa viene ventilata da due anni eppure coglie impreparati i nostri interlocutori», dice la presidente Federfarma Vicenza Marina Milan. «Fino a un mese fa ci siamo preoccupati noi farmacie territoriali della manutenzione e dell'adeguamento delle bombole, che i produttori dopo l'utilizzo, una volta tornate in farmacia, ritiravano per ricaricare. Ora non possiamo più ricaricare la nostra bombola anche se revisionata, e non possiamo detenere bombole nostre: dobbiamo chiederle ai produttori, ma questi ultimi non hanno un numero sufficiente. Nella mia farmacia fino a gennaio avevo sette bombole, andavano e venivano: il traffico è più frequente nelle farmacie lontane da ospedali, e in quelle poste in zone rurali. Ora mi si pone la necessità di chiedere queste sette bombole al produttore, e la risposta è che si tratta di un numero troppo alto».

«Spesso le aziende della distribuzione intermedia procedono alla consegna delle bombole richieste dalle farmacie solo dietro consegna di un uguale quantitativo di bombole vuote, ponendo chiaramente le farmacie in difficoltà nell'approvvigionamento del farmaco». Altra difficoltà per il farmacista, «il persistere in molti contratti di fornitura di voci di costo accessorie al prezzo del farmaco che rendono economicamente pesante, se non in perdita, l'espletamento del servizio».

Serve un tavolo di filiera- è la conclusione- un tavolo di confronto con i produttori e tutta la filiera, per garantire la disponibilità di un prodotto che non possiamo non offrire ai cittadini ed evitare che le aziende continuino a fatturare alle farmacie costi di servizi aggiuntivi».