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INDICATORI DEI CONSUMI

Piano AMR, taglio oltre il 30% nel settore veterinario

Piano AMR, taglio oltre il 30% nel settore veterinario
Nel settore veterinario viene consumato oltre il 50% degli antibiotici utilizzati globalmente. Definiti gli indicatori di riduzione al 2020.
Il dato è contenuto nel Piano Nazionale (PNCAR 2017-2020) e valutato come "un fattore di rischio per la selezione e la diffusione dei batteri resistenti, sia commensali che zoonotici".

Evidenze e incognite- La relazione tra impiego di antibiotici e sviluppo delle resistenze (AMR) nel settore zootecnico, così come il rischio di trasmissione di batteri resistenti all'uomo, "sono dimostrati". Nel capitolo del Piano dedicato al settore veterinario e alla sicurezza alimentare, si aggiunge che "meno conosciuti e documentati sono, invece, i meccanismi di trasmissione, in particolare attraverso il consumo di alimenti di origine animale e l'entità del rischio che necesitano quindi di ulteriori approfondimenti".

La AMR in veterinaria- Il Piano si basa sugli studi europei (EFSA e ECDC) sul legame tra settore veterinario e settore umano e sui monitoraggi annuali relativi all'AMR, che "mostrano una persistenza di percentuali elevate di resistenza ai più comuni antibiotici nei batteri zoonotici, sia nell'uomo che negli animali".
Inoltre, diversi ceppi di Salmonella risultano resistenti a più antimicrobici (multi-resistenza che include, in alcuni casi, le cefalosporine a spettro esteso). Diffusa è anche la multi-resistenza in ceppi di E. coi isolati nelle principali specie zootecniche allevate in Italia (nell'uomo 31,8%, nei polli da carne 56%, nei tacchini 73% e nei suini da ingrasso 37,9%).
Emergente è anche la resistenza alla colistina, che si riscontra anche negli E.coli commensali. Sono stati osservati, inoltre, elevati livelli di resistenza ai fluorochinoloci in isolati di Camplylobacter jejuni, specialmente da polli da carne e da tacchini da carne, con un conseguente tasso di resistenza elevato ai fluorochinolonici in isolati di C. jejuni che causano infezioni umane.

Nota positiva, rilevata dal Piano, è che in Italia non si riscontrano E.coli resistenti ai carbapanemi nelle produzioni zootecniche monitorate. "Rarissimi", infine, gli isolati di E. coli con epidemiological cut off elevati alla tigeciclina (2mg/L) ricontrati nel 2014 e solo in caso di resistenze alla tetraciclina con MIC (Minimal Inhibitory Concentration) molto elevate.

Iniziative- Un utilizzo non corretto degli agenti antimicrobici in medicina veterinaria può comportare anche un rischio per la salute animale, un aumento del potenziale rischio sanitario per gli allevatori ed essere responsabile di riduzioni delle produzioni e dell'efficienza degli allevamenti. Il Ministero della Salute indica nel Piano le azioni, gli obiettivi e gli indicatori assunti per contrastare le resistenze. Oltre allo sviluppo di alternative agli antibiotici, accordi di collaborazioni e progetti di ricerca finalizzata finanziata includono il monitoraggio del consumo di medicinali veterinari negli allevamenti e strategie formative per aumentare la consapevolezza di veterinari e allevatori sull'uso prudente di antibiotici. Dal 2014 è attivo il Piano di monitoraggio previsto dalla Decisione 2013/652/EU; l'Italia ne ha esteso il raggio d'azione, implementando anche alcuni monitoraggi volontari (Salmonella spp nelle stesse specie e unità epidemiologiche campionate al macello).

Indicatori- Il Piano individua alcuni indicatori di sorveglianza del consumo degli antibiotici sia in campo umano (ospedaliero e territoriale) che veterinario. Gli indicatori servono a monitorare i progressi nelle azioni di contrasto della AMR, fissando delle percentuali di riduzione dei consumi (orizzonte al 2020 sui valori del 2016), che nel settore veterinario prevedono:
- riduzione di oltre il 30% del consumo di antibiotici  (ATCVet group ESVAC)
- riduzione di oltre il 30% del consumo di antibiotici (ATCVet group ESVAC Protocol) nelle formulazioni farmaceutiche per via orale (premiscele, polveri e soluzioni orali);
- riduzione di oltre il 10% del consumo di CIA - Critically Important Antimicrobials (ATCVet group ESVAC Protocol)
- riduzione a livelli di 5mg/PCU del consumo della colistina
I consumi vengono calcolati in mg di sostanza attiva/kg biomassa/anno

Il documento richiama la collaborazione di tutti i soggetti preposti e coinvolti, sia a livello centrale che regionale. Il Piano prevede- entro sei mesi dalla sua approvazione- l'identificazione di un referente regionale per il contrasto della AMR, per l'implementazione del Piano e il monitoraggio degli indicatori. Al livello centrale compete, fra l'altro, la predisposizione di un documento operativo, sempre entro 6 mesi dal varo del Piano, che definisca le responsabilità delle istituzioni nazionali nell'attuazione del Piano stesso.

Piano AMR: la sorveglianza in ambito veterinario

pdfLA_AMR_SETTORE_VETERINARIO_E_SICUREZZA_ALIMENTARE.pdf1.78 MB
pdfAZIONI_OBIETTIVI_E_INDICATORI_DI_IMPLEMENTAZIONE_E_MONITORAGGIO.pdf4.87 MB
(estratti dal PNCAR 2017-2020)