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DALLA REGIONE

Rinopolmonite, Corgiat: procedura complessa. Centralizzare

Rinopolmonite, Corgiat: procedura complessa. Centralizzare
"Una gestione il più possibile centralizzata delle procedure autorizzative garantirebbe un più efficace controllo sulla distribuzione del farmaco".

Il Dirigente del Settore Prevenzione e Veterinaria della Regione Piemonte, Gianfranco Corgiat Loia, riscontra oggi, con una nota indirizzata anche al Ministero della Salute, la richiesta del Vicepresidente ANMVI Andrea Brignolo sull'approvvigionamento- tramite il canale regionale -del vaccino contro la rinopolmonite equina.

Il presidio immunologico, la cui regolare disponibilità non è più assicurata da tempo, è impiegato contro la rinopolmonite equina e per la prevenzione dell’aborto nella cavalla. Per l'approvvigionamento, che a tutt'oggi risulta difficoltoso anche in Europa, l'Ufficio Medicinali Veterinari della DGSAF aveva dato indicazioni affinché fossero le Regioni a chiedere l'introduzione del prodotto immunologico autorizzato in un altro Stato Membro.

A livello regionale, la procedura è risultata "complessa",  circostanza che "può ben trovare riscontro anche pre altri territori regionali", osserva Corgiat. La procedura prevede l'utilizzo di un modulo di istanza "nel quale vanno specificati alcuni aspetti che rendono complessa la gestione da parte dei singoli. Nè le Regioni possono sostituirsi in casi quale quello di specie, nella gestione della custodia e distribuzione del farmaco".

"Una gestione il più possibile centralizzata delle procedure autorizzative garantirebbe un più efficace controllo sulla distribuzione del farmaco. A tale scopo sarebbe probabilmente più utile che le stesse industrie farmaceutiche oppure i grossisti o ancora le associazioni di categoria a carattere nazionale, procedessero alla richiesta direttamente presso gli uffici ministeriali".

Anche se il problema sembra essersi nel frattempo attenuato, seppur in termini non del tutto sufficienti, "tale soluzione appare la più ragionevole nell'eventualità che il problema di ripresenti in futuro in termini analoghi". Del resto -conclude Corgiat- l'articolo 7  del Dlvo193/2006 prevede espressamente che sia il Ministero della Salute ad autorizzare l'immissione in commercio o la somministrazione agli animli di medicinali autorizzati in un altro Stato Membro".


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