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LA RISPOSTA

Collari elettrici, verso requisiti europei di benessere del cane

Collari elettrici, verso requisiti europei di benessere del cane
Interrogazione sui collari elettrici,"strumenti di tortura liberamente acquistabili nell'Unione Europea". La risposta della Commissione.


"La Commissione prevede di rivedere la legislazione dell'UE sul benessere degli animali entro la fine del 2023 e sta valutando le opzioni per sviluppare ulteriori requisiti per il benessere degli animali da compagnia". E' la risposta scritta della Commissaria Europea alla Salute Stella Kyriakides all'interrogazione dell'eurodeputata francese Aurélia Beigneux.

I collari per l'addestramento dei cani Sono "dispositivi di tortura liberamente in vendita" fa notare l'interrogante, con particolare riferimento ai collari elettrici nonostante siano già vietati in numerosi Stati Membri. Tuttavia, "continuano ad essere venduti e utilizzati nel continente in paesi come la Francia". Beigneux rimarma che questi strumenti causano agli animali sofferenza fisica e psicologica potenzialmente estrema, facendogli provare paura, ansia e stress. Portano a molti disturbi comportamentali nei cani e sono ampiamente considerati inefficaci tra i professionisti.

Consentire la vendita di questo tipo di collare sembra essere in contrasto con l'articolo 7 della Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia. Da qui la richiesta alla Commissione di incentivare gli Stati Membri ad uniformarsi all'articolo 7 della Convenzione e di considerare il divieto di vendita nell'Unione Europea dei collari elettrici.

La Commissaria ha risposto che la Convenzione europea sulla protezione degli animali da compagnia è un'iniziativa gestita dal Consiglio d'Europa. E che ai  sensi della vigente legislazione dell'UE sul benessere degli animali, il benessere dei cani è disciplinato solo in circostanze limitate, in particolare durante il trasporto connesso a un'attività economica. "Eventuali restanti aspetti riguardanti il benessere dei cani sono soggetti alla legislazione nazionale degli Stati membri".

Tuttavia, Kyriakides ha riferito che nel corso della revisione della legislazione europea sul benessere animale, la Commissione "sta valutando le opzioni per sviluppare ulteriori requisiti per il benessere degli animali da compagnia". 

In Italia- Per efetto della ratifica della Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia, anche nel nostro Paese è vietata è vietata ogni forma di addestramento dannosa per la salute e il benessere dell’animale soprattutto se lo si costringa a prestazioni superiori alle sue capacità naturali, ovvero con l’utilizzazione di mezzi artificiali. La legge di ratifica è la 201 del 2010.

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