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COMMISSIONE ENVI

Anagrafi dei pet, a quando un coordinamento europeo?

Anagrafi dei pet, a quando un coordinamento europeo?
Su proposta di sette eurodeputati, il Consiglio dell'UE sarà chiamato ad aggiornare sulle tempistiche di coordinamento delle anagrafi dei cani e dei gatti.

Con due interrogazioni (qui e qui), sette eurodeputati- fra cui l'italiana Eleonora Evi (M5S)- intendono sottoporre al Consiglio europeo la questione dell'armonizzazione delle anagrafi degli animali da compagnia. Ne discuteranno, a partire da domani, i membri della Commissione ENVI (Ambiente e Salute), dove è calendarizzata anche una proposta di risoluzione contro il commercio illegale di animali da compagnia, inclusi gli animali selvatici tenuti come animali da compagnia.

Se le interrogazioni saranno approvate,  il Consiglio- vale a dire il Ministero competente di ogni Stato Membro-  dovrà riferire all'Europarlamento sui tempi di attuazione di un coordinamento fra i vari sistemi di identificazione e di registrazione di cani e gatti. Si tratta di un impegno a cui l'Europarlamento aveva già vincolato le istituzioni europee con la risoluzione del 2016.

L'introduzione di sistemi anagrafici nazionali, compatibili e armonizzabili,  ridurrebbe le possibilità di falsificazione dei documenti e quindi di commercio illegale, assicurando un'efficace tracciabilità all'interno dell'Unione. Oggi invece, molti Stati membri sono dotati di sistemi obbligatori per l'identificazione e la registrazione degli animali da compagnia, ma con molte differenze per quanto riguarda il tipo di informazioni registrate e gli animali soggetti a obbligo anagrafico.

La vendita transfrontaliera di cani può fruttare oltre 100 000 euro all'anno a un allevatore non autorizzato, dicono gli interroganti che segnalano anche  un "utilizzo improprio" della legislazione dell'UE: il trasporto di cani e gatti dovrebbe essere disciplinato, dicono,  dalla direttiva 92/65/CEE e non dal regolamento (UE) n. 576/2013) sui movimenti non commerciali degli animali.