Brexit, Veterinari UK: pet owners sempre più arrabbiati

Il 29 marzo sarà il giorno del distacco ufficiale del Regno Unito dall'Unione Europea. Ma i proprietari che dovranno viaggiare non sanno ancora come fare.

Un sondaggio della BVA fra i Medici Veterinari per animali da compagnia rivela la crescente fibrillazione dei proprietari che devono- o dovranno- viaggiare in Europa con il loro pet dopo il 29 marzo. L'incertezza intorno alla Brexit ha fatto impennare il numero dei proprietari che si rivolgono al loro medico veterinario per avere informazioni sugli spostamenti e sulla documentazione sanitaria da portare con sè. Gli interrogativi riguardano anche i pet che dovranno percorrere la strada inversa, dall'Unione oltre Manica.

Al momento la BVA ha fornito una linea guida e il Governo britannico ha aperto una pagina we dedicata. Ma la verità è che nessuno sa ancora dire l'ultima parola su come si potrà entrare in territorio unionale con un cane o un gatto al seguito. Secondo il sondaggio "Voice of the Veterinary Profession" dell'associazione più di 8 veterinari su 10 (85%) sono stati contattati dai proprietari su una eventuale Brexit senza accordo, palesando "molte frustrazioni o rabbia per l'incertezza".
Quasi tre quarti (74%) dei veterinari hanno riferito una crescita del 40% delle richieste da parte dei proprietari nell'imminenza del "Leave" ufficiale.

La BVA ha rilevato che circa la metà (48%) dei veterinari contattati dai clienti si sentivano in grado di rispondere almeno in parte alle domande. Particolarmente complicato lo scenario per i movimenti di pet dall'Irlanda del Nord alla Repubblica d'Irlanda e quello dei cani che espatriano per partecipare a manifestazioni, mostre o gare.

I veterinari hanno riferito anche che alcuni clienti stanno già richiedendo tutte le vaccinazioni, antirabbica specialmente, per essere preparati a tutte le eventualità, ma la maggior parte sta adottando la tecnica wait and see per evitare aggravi di spesa che potrebbero rivelarsi inutili.