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LA RISPOSTA DELLA COMMISSIONE

Benessere nei broiler, impegni sulla 'dura realtà dei polli'

Benessere nei broiler, impegni sulla 'dura realtà dei polli'
Impegni della Commissaria all'Industria della UE sull'allevamento industriale dei polli da carne. AMR e benessere al voto

Elżbieta Bieńkowska, Commissario all'Industria e al Mercato della UE ha assunto l'impegno a sviluppare più indicatori di benessere degli animali e a promuovere finanziamenti attraverso la PAC- la cui riforma è in corso- indirizzati a sistemi di allevamento avicolo con maggiori livelli di benessere animale.

L'occasione è stata la risposta ad una interrogazione alla Commissione Europea presentata dall'europarlamentare austriaca Karin Kadenbach, prima firmataria con oltre 40 eurodeputati, fra cui gli italiani Isabella De Monte, Eleonora Evi, Michela Giuffrida e Massimo Paolucci.

Secondo gli interroganti- nonostante la  direttiva 2007/43/CE, "la dura realtà è che i polli da carne sono allevati a decine di migliaia in capannoni desolati, su lettiere umide e senza alcuna possibilità di assumere comportamenti naturali quali l'appollaiarsi, beccare substrati che arricchiscano la loro alimentazione o godere della luce naturale". 

D'altra parte, aggiungono, "la direttiva non tratta le conseguenze negative sul benessere degli animali che derivano direttamente dalla selezione ai fini di una crescita rapida", un problema - ricordano gli interroganti-  trattato dall'EFSA e dalla stessa Commissione. "Queste cattive condizioni spesso richiedono trattamenti di massa con antibiotici per impedire o contenere focolai di malattie" dichiarano gli europarlamentari, citando anche Greenpeace ( "la produzione industriale di pollame è uno dei principali responsabili dell'inquinamento da ammoniaca di aria, suolo e acqua") che ha invitato la Commissione a non finanziare le grandi aziende agricole a favore di sistemi e pratiche maggiormente sostenibili.

L'industria avicola si sta adoperando per ridurre l'uso di antimicrobici e l'impatto ambientale"- riconoscono gli interroganti, ma non basta. Per questo chiedono "l'uso sistematico e coerente di indicatori armonizzati basati sugli animali per migliorare il benessere degli animali negli allevamenti" e di "sostenere sistemi di produzione avicola alternativi". Tutto questo in attesa della relazione della Commissione sugli  effetti socioeconomici del sistema di etichettatura obbligatorio per le carni di pollame , previsto dalla Direttiva 2007/43/CE.

L'interrogazione sarà votata il 23 ottobre a Strasburgo come proposta di risoluzione del Parlamento Europeo.