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RISOLUZIONE

CITES, votati gli obiettivi strategici dell’Unione Europea

CITES, votati gli obiettivi strategici dell’Unione Europea
In vista della XVI conferenza della Convenzione, il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione: la UE assuma un ruolo più significativo.
La sollecitazione ad adottare una risoluzione è arrivata dalla Commissione ENVI, che ha presentato una interrogazione parlamentare.

Con il documento approvato il 6 febbraio, il Parlamento Europeo invita l'Unione europea e gli Stati membri- oltre a garantire adeguati finanziamenti- ad attenersi ad alcune linee di indirizzo, fra cui la scientificità delle decisioni adottate e la trasparenza del processo decisionale.

La risoluzione - che verrà trasmessa al Consiglio e alla Commissione europea, nonché alle parti della CITES e al Segretariato della CITIES - impegna a ricorrere al principio precauzionale quale principio guida per tutte le loro decisioni concernenti i documenti di lavoro e le proposte di inserimento negli elenchi, tenendo conto, in particolare, del principio "chi usa paga", dell'approccio incentrato sull'ecosistema e dei principi tradizionali di conservazione.

"Si tratta di mettere mano al più importante accordo globale esistente relativo alla conservazione di flora e fauna selvatiche – commenta l'eurodeputato Andrea Zanoni della Commissione ENVI– Per questo è fondamentale far valere il principio precauzionale nelle sfide che ci troviamo ad affrontare a livello internazionale". "L'Unione europea deve svolgere un ruolo guida nella protezione delle specie a rischio di estinzione, partecipando attivamente ai negoziati e promuovendo l'eliminazione delle scappatoie che oggi aggravano la situazione – prosegue l'Eurodeputato – Le maggiori tutele garantite ultimamente a squali, elefanti, rinoceronti, grandi felini e rettili sono sicuramente buone notizie, ma non è ancora abbastanza. Il commercio internazionale di animali e di alcuni prodotti di origina animale continua a minacciare la sopravvivenza di alcune specie, penso ad esempio al tonno rosso e ai mammiferi da pelliccia,al rinoceronte e all'elefante africano".

La risoluzione esorta quindi l'Unione europea e gli Stati membri a coinvolgere attivamente i paesi terzi e incoraggia le parti della CITES a prendere in considerazione ulteriori possibilità per rafforzare la cooperazione, il coordinamento e le sinergie tra le convenzioni inerenti alla biodiversità a tutti i livelli pertinenti.

L'Europa dovrebbe esprimersi con una voce sola e a migliorare la rapidità e l'efficienza dei loro processi decisionali interni in modo da poter raggiungere rapidamente una posizione comune dell'UE per quanto concerne il miglioramento dell'applicazione dell'elenco della CITES relativo alle specie marine catturate in acque non soggette alla giurisdizione di alcuno Stato.

Dal 3 al 14 marzo 2013 a Bangkok, Thailandia, si terrà la sedicesima riunione della Conferenza delle parti della Convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e fauna selvatiche minacciate di estinzione. La CITES, con 177 parti aderenti, compresi i 27 Stati membri dell'Unione europea, rappresenta il più importante accordo globale esistente volto a prevenire l'eccessivo sfruttamento dovuto al commercio internazionale delle specie floristiche e faunistiche in questione.