Il virus è stato identificato dal Veterinary Diagnostic Directorate mediante test Real-time PCR, ma non sono ancora noti il sierotipo né il numero esatto di animali coinvolti.
Il 7 marzo 2025, l’Autorità Nazionale per la Sicurezza della Catena Alimentare dell’Ungheria (Nébih) ha confermato un focolaio di afta epizootica in un allevamento di bovini da latte a Kisbajcs, nel nord del Paese, vicino al confine con la Slovacchia. È il primo caso registrato in Ungheria in 50 anni. Lo rende noto il Ministero della Salute, informando che in data odierna la Commissione Europea ha convocato tutti i Capi dei Servizi Veterinari degli Stati Membri in video conferenza.
Una minaccia per la zootecnia - L’afta epizootica è una malattia virale altamente contagiosa che colpisce gli animali a unghia fessa, come bovini, suini, ovini e caprini, nonché alcune specie selvatiche. Pur non essendo zoonotica, può causare gravi conseguenze economiche, compromettendo la produttività degli allevamenti a causa di febbre alta, vesciche dolorose e zoppia.
La trasmissione avviene per contatto diretto con secrezioni di animali infetti, per via indiretta attraverso oggetti contaminati e, in alcuni casi, anche per via aerea.
Misure di contenimento immediate - Le autorità ungheresi hanno adottato misure rigorose per contenere la diffusione del virus: quarantena dell’allevamento colpito, restrizione dei movimenti degli animali, sorveglianza intensificata nelle aree circostanti.
Allerta internazionale - Questo focolaio segue di poche settimane un caso registrato in Germania, dove il virus è stato rilevato in un gruppo di bufali d’acqua nel Brandeburgo.
L’afta epizootica è una malattia notificabile all’Organizzazione Mondiale per la Salute Animale (WOAH), e la sua presenza può portare a restrizioni nel commercio internazionale di animali e prodotti di origine animale. La rapida individuazione e gestione dei focolai è essenziale per limitare i danni economici e garantire la sicurezza alimentare.
Intensificata la sorveglianza Italia - Il Ministero della Salute invita le autorità competenti a prestare la massima attenzione e aumentare la sorveglianza passiva su tutto il territorio nazionale, sensibilizzando gli allevatori di suini, bovini, bufalini e ovicaprini e di tutte le specie sensibili alla segnalazione di qualsiasi caso sospetto di malattia. La Direzione Generale della Salute Animale ha disposto, tramite gli UVAC, il rintraccio di tutte le partite di animali sensibili all’afta spedite dall’Ungheria negli ultimi 30 giorni. Su tali partite gli UVAC, per il tramite dei servizi veterinari localmente competenti, e sulla base delle indicazioni del Centro di Referenza Nazionale per le Malattie Vescicolari (CERVES) dell’IZSLER, disporranno il sequestro nei luoghi di prima destinazione con controlli clinici e di laboratorio.
Tali controlli saranno eseguiti, almeno in questa prima fase, anche su tutte le partite di animali sensibili all’afta che saranno introdotte dall’Ungheria.
Nota_del_Ministero_della_Salute_Focolaio-Afta-epizootica-in-Ungheria_signed.pdf243.09 KB
Sul sito del Centro di Referenza Nazionale è disponibile il Manuale operativo per l’afta epizootica
Organizzazione Mondiale per la Salute Animale (WOAH) – Informazioni sulla febbre aftosa.
Dipartimento dell'Agricoltura, dell'Ambiente e degli Affari Rurali dell'Irlanda del Nord (DAERA-NI) – Dati su recenti focolai in Europa. 4°
Ministero della Salute