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PESTE SUINA AFRICANA

PSA: si dimette il Commissario, incarico vacante dal 1° agosto

PSA: si dimette il Commissario, incarico vacante dal 1° agosto
Il Commissario Straordinario alla PSA, Vincenzo Caputo, lascia l'incarico: "Ho deciso io. Gettate le basi di un cantiere che può migliorare". Prime reazioni della politica.

Dopo 19 mesi al vertice della struttura commissariale per il contrasto alla PSA, Vincenzo Caputo lascia l'incarico. Caputo, Direttore Generale dell'Istituto Zooprofilattico dell'Umbria e delle Marche, era stato nominato Commissario Straordinario il 25 febbraio 2023 ed era stato riconfermato nell'incarico il 27 marzo scorso, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.

“Ho deciso io di lasciare l’incarico – ha spiegato Caputo al quotidiano La Stampa – perché sono già troppo oberato di impegni con il mio incarico di direttore dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Marche e dell’Umbria, centro di referenza nazionale per la pesta suina. Un incarico, quello di commissario, che si è rivelato troppo impegnativo. Resterò in carica fino al 31 luglio”. Alla domanda sul bilancio della sua esperienza, Caputo risponde così: “Diciamo che abbiamo posto le basi per un cantiere che spero in futuro possa migliorare ancora. Ci sono zone del territorio interessato dalla Psa che si sono rivelate un modello nel contenimento, come Alessandria, e altre che devono ancora organizzarsi al meglio”.

La struttura commissariale è stata istituita nel 2022, alla prima comparsa della Peste Suina Africana in territorio nazionale. Al primo Commissario Straordinario, Angelo Ferrari , era subentrato Caputo, Direttore Generale dell'Istituto che è anche sede del Laboratorio di riferimento per la PSA e Centro di Referenza Nazionale per le pesti suine.  Nel tempo la struttura commissariale è stata potenziata e ad affiancare il Commissario sono stati nominati tre sub-commissari.

“Non possiamo che augurarci che sia l’inizio di un nuovo corso”- dichiara la senatrice di Italia Viva Silvia Fregolent tra le prime voci della politica a commentare la notizia. La peste suina è costata 500 milioni di euro in due anni ai salumi italiani, secondo la stima di Assica, l’Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi di Confindustria.

Nei giorni scorsi, la Peste Suina Africana è stata rilevata, per la prima volta, in Toscana, con la conferma di una positività nel cinghiale. Il Bollettino epidemiologico nazionale conta 2.407 casi nel cinghiale e 21 focolai nel suino domestico. Otto le Regioni interessate dal ceppo continentale del virus, mentre sono tre le Regioni con focolai nel domestico (Calabria, Lazio e Lombardia).