Ad oggi sono iscritti nelle Anagrafi regionali 14,3 milioni di cani, 1,3 milioni di gatti e 2.600 furetti. Lo rende noto l'Oipa, rilanciando i dati del Ministero della Salute.
L'Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) ha diffuso i dati sugli animali microchippati e registrati in Italia. Le cifre sono estratte dalla banca dati dell'Anagrafe degli animali d'affezione (
Anagrafi Territoriali) gestita dal Ministero della Salute, alimentata e aggiornata almeno una volta al mese dalle Regioni e dalle Province autonome.
Il confronto con il 2023- Ad oggi, le anagrafi regionali degli animali d’affezione sommano 15.604.363 animali microchippati fra cani, gatti e furetti). Un anno fa, al 4 febbraio 2023, erano 14.983.797 (di cui 13.838.856 cani, 1.142.504 gatti e 2.437 furetti). A distanza di un anno, la differenza è di circa 620 mila animali in più.
I dati aggiornati continuano a mostrare un preponderante numero di cani, per i quali vige da tempo l'obbligo di identificazione e di registrazione, a differenza di gatti e furetti per i quali la microchippatura è richiesta per legge in caso di movimentazione al seguito del proprietario in territorio UE o extra UE. Limitata, invece, per queste specie, la microchippatura su base volontaria anche se la sensibilità cresce, come dimostrano l'Anagrafe Nazionale Felina gestita dall'Anmvi e le anagrafi regionali che hanno precocemente sensibilizzato all'identificazione anche di questi carnivori, non ultimo per ragioni di prevenzione della rabbia silvestre.
Lombardia al top. Lazio in calo- Come lo scorso anno, la Regione con più animali microchippati è la Lombardia. La Regione con meno animali iscritti all’Anagrafe è la territorialmente piccola Valle d’Aosta. Nella classifica delle Regioni con il maggior numero di animali domestici microchippati, secondo è il Veneto seguito dall’Emilia Romagna , dal Piemonte e dalla Campania .
"Impossibile stimare la percentuale di cani microchippati sul totale anche a causa del mancato rispetto dell’obbligo da parte di molti proprietari- commenta l'Oipa. Dai dati del Ministero emerge come sia sceso il numero dei quattro zampe microchippati nel Lazio (soppiantato ora nella classifica dalla Campania): lo scorso anno era al 5° posto con 1.167.251 animali, mentre al 4 febbraio 2024 ne risultano 1.165.623.
La banca dati - sottolinea l'Oipaè uno strumento utile a conoscere l'anagrafe di provenienza di un cane smarrito: basta digitare il codice a 15 cifre del microchip nella stringa di ricerca. La lettura del microchip per ottenere il codice può essere svolta dai servizi veterinari delle Asl e dagli ambulatori veterinari privati muniti del lettore. Nel caso in cui la ricerca dell'identificativo non produca risultati, si può provare a ricercare il codice nelle singole Anagrafi Territoriali poiché le Regioni aggiornano i dati con differenti tempistiche.
«L’obbligo del microchip per i cani è un efficace metodo di lotta al randagismo sia per identificare i cani presenti sul territorio, sia per riportare in famiglia animali smarriti. Stessa funzione potrebbe avere per gatti e furetti», commenta il presidente dell’Oipa,
Massimo Comparotto. «In Italia, la legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo (legge n.282/91) ha reso obbligatoria l’iscrizione di ogni cane all’anagrafe regionale, sia esso di proprietà privata o randagio, e questo è un chiaro ostacolo all’abbandono di un cane adottato da un canile. Occorrerebbe ora introdurre l’obbligo anche per gli altri animali d’affezione».
«In attesa dell’introduzione di un obbligo generale, ci appelliamo a tutte le Regioni affinché con proprie leggi introducano l’obbligo d’iscrizione all’Anagrafe degli animali d’affezione. Sarebbe un ulteriore stretta al fenomeno dell’abbandono e della sovrappopolazione degli animali chiusi in canili e gattili», conclude Comparotto.
Banca dati dell'Anagrafe Animali d'Affezione
(Anagrafi territoriali)
ANAGRAFI_TERRITORIALI_TABELLA.pdf154.24 KB