"Se succede qualcosa gli allevatori devono dirlo subito". Il Presidente di Assosuini chiede controlli veterinari in tutto il Nord e di affidare all'esercito l'abbattimento dei cinghiali.
Dopo la comparsa della PSA nella suinicoltura del pavese, Assosuini chiede alle autorità competenti "di controllare a tappeto tramite i veterinari dell’ATS le zone a minimo 50 km da dove sono successi questi casi e tutto il territorio del nord. Ogni settimana il veterinario dell’ATS deve sapere di preciso la mortalità che avviene in ogni allevamento. Ogni ASL dovrebbe avere un monitoraggio completo e sapere se ci sono dei casi di mortalità sospetta”.
Inoltre, aggiunge il Presidente dell'Associazione, Elio Martinelli, “sarebbe utile fornire dei finanziamenti a fondo perduto all’80% compreso IVA per i comuni vicino alle zone interessate, per realizzare in tempi brevissimi recinzioni per tenere alla larga i cinghiali. Assica chiede una gestione attraverso l’esercito che possa coordinare i cacciatori e ridurre drasticamente il numero dei cinghiali.
"Chiediamo anche ai nostri allevatori di essere più responsabili- afferma Martinelli- Non vorrei che per colpa di uno su 5.000 mandiamo in tilt un settore, e se succede qualcosa, gli allevatori devono dirlo subito”. Per Assosuini, il comunicato che l'Associazione ha diramato il 28 agosto scorso è "l'ultima chiamata".
PSA, Beduschi: "comportamenti irresponsabili, regole chiare"
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