I prezzi dei mangimi, nel primo quadrimestre del 2022, sono cresciuti del 22,3%. Impatto pesante soprattutto sugli allevamenti bovini e bufalini.
La crisi ucraina ha perturbato le catene di approvvigionamento di molte materie prime fondamentali, determinando "
un marcato incremento dei prezzi degli alimenti per animali". Per questo il Ministero delle Politiche Agricole ha
stanziato un intervento a favore del comparto zootecnico di euro 144 milioni di euro. Il sostegno e' finalizzato a compensare i danni subiti a causa dell'incremento dei costi e dalla riduzione
delle scorte dell'alimentazione animale ma è contemporaneamente destinato "
a sostenere gli agricoltori che perseguono l'obiettivo di adottare metodi di produzione rispettosi dell'ambiente e del clima, con particolare riferimento al benessere animale". I rincari dell'alimentazione animale- Dall'analisi di mercato risulta che alcuni prodotti agricoli destinati prioritariamente all'alimentazione animale, come il mais, la farina di soia e l'orzo, hanno fatto registrare nel mese di maggio 2022 incrementi di prezzi rispettivamente del 42%, del 13% e del 91% rispetto allo stesso periodo del 2021. La ragione si lega alla dipendenza dell'Italia nell'importare questi prodotti agricoli da territori attualmente oggetto di eventi bellici come l'Ucraina e dalla Russia, quest'ultimo paese sottoposto a sanzioni economiche internazionali.
I settore zootecnici più danneggiati- Fra i settori zootecnici piu' colpiti dall'incremento dei prezzi degli input produttivi nel primo quadrimestre 2022 risultano i bovini da latte (comprendendo per attitudine produttiva anche la specie bufalina), con +19,5% e i bovini da carne con +13,2% rispetto al medesimo periodo del 2021. Questi ultimi risentono di maggiori costi dovuti anche all'aumento dei prezzi dei ristalli e dei relativi costi di trasporto. Ad incidere in misura significativa, sulla dinamica della gestione economica aziendale, sono soprattutto i rialzi dei prodotti che compongono la razione alimentare e che possono rappresentare circa il 60-65% dei costi totali di produzione, determinando cosi' un'ulteriore contrazione della redditivita' degli allevamenti.
Benessere animale e ambiente - Il Mipaaf pone in cima alla lista degli allevatori da aiutare quelli di bovini da latte, di bufale e di bovini da carne "che perseguono metodi di produzione rispettosi dell'ambiente e del clima, specificatamente per l'aspetto del benessere animale (
c.d. criterio di gestione obbligatoria - CGO) e che nel contempo custodiscono e valorizzano anche territori ed ambienti eco-sistemici apparentemente marginali, ma fondamentali nella conservazione di tradizioni produttive agri-zootecniche tipiche del Made in Italy".
In particolare saranno aiutati gli allevamenti che
- abbiano rispettato il criterio di gestione obbligatoria (CGO) relativo al benessere animale nell'anno 2021;
- abbiano un codice allevamento attivo a loro intestato e presente nella
Banca dati nazionale (BDN) dell'Anagrafe bovina al 31 marzo 2022.
Verifiche in BDN- Cartina di tornasole sarà l'Anagrafe nazionale bovina, che "registra ogni non conformita' dovute al mancato rispetto del benessere animale e , pertanto, la sua consultazione consente di individuare ed escludere dagli aiuti gli agricoltori che non perseguono metodi di produzione rispettosi dell'ambiente e del clima, specificatamente per l'aspetto del benessere animale".
Altre specie zootecniche- Le specie zootecniche allevate in Italia e non dal provvedimento, saranno oggetto di un ulteriore decreto ad hoc.
DECRETO 8 luglio 2022 Intervento a favore dei produttori del comparto zootecnico tramite la previsione di aiuti eccezionali di adattamento per i danni indiretti subiti in seguito all'aggressione della Russia contro l'Ucraina.