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NOTA DGSAF

Aviaria HPAI, chiusura di pollame e volatili all'aperto

Aviaria HPAI, chiusura di pollame e volatili all'aperto
Detenzione al chiuso di pollame e volatili. E' una delle precauzioni dettagliate dal Ministero della Salute contro il rischio di introduzione di virus HPAI nel territorio nazionale.
Il
L'allerta lanciata dall'EFSA agli Stati Membri sul rischio d’introduzione dei virus influenzali aviari, ha indotto la Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari (DGSAF) ad applicare sul territorio nazionale  misure di gestione tese a evitare il più possibile il contatto diretto tra uccelli acquatici selvatici e il pollame. Una di queste misure è la chiusura degli allevamenti all'aperto nelle zone a maggior rischio di introduzione e di diffusione.
Nelle aree e nei settori produttivi ad alto rischio, la DGSAF dispone "adeguate misure di biosicurezza" e il rafforzamento delle attività di individuazione precoce dei virus HPAI. Le autorità veterinarie di ogni Regione, specie quelle con aree densamente popolate di avicoli, dovranno "pianificare rigorosi controlli sulla loro applicazione".  Inoltre, per promuovere l'attuazione di misure efficaci, è necessario inoltre accrescere la consapevolezza del rischio in tutti gli attori del settore avicolo.

Sentito il Centro di referenza nazionale per l’Influenza aviaria presso l’IZS delle Venezie, la Direzione Generale dettaglia nella nota del 15 ottobre le indicazioni per i Servizi Veterinari.

Rafforzamento dell’applicazione delle misure di biosicurezza di cui all’ Ordinanza 26 agosto 2005, e successive modifiche.

In considerazione dell’attuale situazione epidemiologica e del rischio di introduzione di virus influenzali tramite contatti con volatili selvatici, oltre alle misure già previste, deve essere garantita negli allevamenti avicoli, con particolare attenzione a quelli situati nelle zone a rischio e a elevata densità avicola di cui al DM 14 marzo 2018, la sistematica adozione di idonee misure di biosicurezza relative a:
- corretta attuazione dei protocolli di pulizia e disinfezione;
- divieto di entrata e uscita nelle aziende di personale non autorizzato;
- verifica della corretta movimentazione di veicoli o di persone in entrata e uscita nelle aziende;
- stoccaggio e smaltimento delle carcasse destinate alla distruzione;
- stoccaggio e smaltimento della pollina;
- stoccaggio della lettiera vergine che deve essere adeguatamente coperta e protetta da qualsiasi contatto con volatili selvatici;
- nel caso l’allevamento utilizzi acque di superficie per l’abbeverata degli animali, queste devono essere adeguatamente disinfettate;
- i proprietari/detentori predispongano mezzi di disinfezione appropriati agli ingressi e alle uscite dei fabbricati che ospitano il pollame o gli altri volatili in cattività, come pure presso gli ingressi e le uscite dell’azienda.

Rilevamento precoce dei casi sospetti HPAI

Tutti i casi sospetti di influenza aviaria devono essere precocemente rilevati facendo riferimento in particolare ad aumento o anomalie della mortalità; cali di produzione; variazioni nel consumo di acqua e mangime. In queste situazioni, i Servizi veterinari della ASL devono conferire al laboratorio dell’IZS competente per territorio un set di campioni standard per i test virologici o sierologici.  Devono essere raccolte, inoltre, le carcasse dei volatili morti di recente o gravemente malati o moribondi e abbattuti in modo eutanasico.
La nota della Direzione generale dettaglia le modalità di campionamento.

Chiusura del pollame e dei volatili in cattività degli allevamenti all’aperto nelle Zone A e B dell’Accordo Stato Regioni 25 luglio 2019, rep. 125

In queste aree- ad altro rischio di introduzione e diffusione- il pollame e tutti gli altri volatili in cattività, ove allevati all’aperto, vanno trasferiti e trattenuti all’interno di un edificio dell’azienda. Qualora ciò non sia realizzabile o qualora il loro benessere sia compromesso, deve essere adottata, previo accordo con i Servizi veterinari della ASL, ogni misura ragionevole per ridurre al minimo i contatti con i volatili selvatici. Sulla base di una valutazione del rischio condotta dalle Regioni e PA. in Zone non A e non B del territorio nazionale, potranno essere introdotte misure gestionali analoghe a quelle precedentemente richiamate con il confinamento all’interno degli edifici dell’azienda dei volatili allevati all’aperto.

Campagna di informazione e rafforzamento delle attività di sorveglianza passiva

La DGSAF invita i Servizi Veterinari regionali ad allertare tutte le Autorità veterinarie, sanitarie e della fauna selvatica "del probabile rischio di introduzione del virus HPAI e sollecitare un aumentodelle attività di sorveglianza passiva mediante il rilevamento di tutti gli uccelli malati o trovati morti sui quali per il tramite degli IIZZSS competenti per territorio effettuare i test al fine di confermare o escludere la presenza di virus influenzali HPAI".
Ai fini di una rilevazione precoce dell’introduzione di virus HPAI attraverso gli uccelli selvatici migratori, è raccomata l'intensificazione della sorveglianza attiva negli uccelli acquatici svernati in Italia mediante accertamenti diagnostici su volatili abbattuti durante l’attività venatoria o catturati per scopi scientifici.

pdfNOTA_DGSAF_BIOSICUREZZA_E_CHIUSURA_ALLEVAMENTI_ALL_APERTO.pdf369.09 KB

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