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NUOVE DISPOSIZIONI

Aviaria, richiami vivi autorizzati come "sentinelle precoci"

Aviaria, richiami vivi autorizzati come "sentinelle precoci"
Di nuovo consentito l’impiego degli uccelli da richiamo nella caccia. Per la Ue sono "funzionali" alla rilevazione precoce dei virus dell'influenza aviaria. Circolare Dgsaf.


Vietato a novembre del 2020, l’utilizzo dei richiami vivi appartenenti agli Ordini degli Anseriformi e Caradriformi è nuovamente consentito nell'attività venatoria. La rimozione del divieto- disposta dal Ministero della Salute il 18 agosto - è tuttavia condizionata ad un impiego "funzionale" dei richiami vivi, in quanto "volatili sentinella" per la rilevazione precoce dei virus HPAI.

A consentirlo è la recente normativa europea - in particolare il Reg. (UE) 2020/689 che integra il regolamento (UE) 2016/429- che riconsidera il ruolo degli uccelli da richiamo: in siti strategici, questi volatili possono concorrere alla sorveglianza dei virus HPAI, in un sistema di allarme rapido per segnalare la possibile introduzione dei virus ad alta patogenicità attraverso i flussi migratori.

Dopo "un’accurata analisi del rischio" le Regioni potranno dunque autorizzare i richiami vivi durante la stagione delle migrazioni invernali, purchè ci si attenga alle condizioni dettagliate dalla Direzione Generale della Sanità Animale del Ministero della Salute (Dgsaf) nella nota del 18 agosto.

Allerta precoce nei volatili e nell'uomo-  Seguendo le regole europee, viene istituito un sistema di allerta precoce che riguarda sia i volati impiegati a scopo venatorio che l’uomo (es. detentori di volatili, di richiami vivi) e che dovrà tenere conto anche delle condizioni ambientali ed ecologiche che possono favorire eventi di spillover di virus influenzali presenti nel serbatoio animale.

Codice aziendale e controlli sanitari- Oltre al rispetto del “Protocollo operativo per l’utilizzo di uccelli da richiamo degli Ordini Anseriformi e Caradriformi nell’attività venatoria”, la Dgsaf prevede l'assegnazione del codice aziendale ad ogni gruppo di uccelli da richiamo e l'effettuazione di:
- controlli sanitari regolari (tamponi tracheali e cloacali per esami virologici) a cadenza ravvicinata durante tutta la stagione venatoria
- controlli sanitari tempestivi mediante test di laboratorio per l’influenza aviaria in caso di malattia e morte di questi uccelli.

I detentori dei volatili da richiamo sono tenuti a segnalare al proprio medico e, tramite questo, ai servizi di igiene pubblica, eventuali sintomi sospetti di infezione con virus dell’influenza aviaria, come congiuntivite e sindromi simil-influenzali per gli approfondimenti del caso. È inoltre "auspicabile", alla fine della stagione venatoria, che i cacciatori e i detentori dei richiami vivi siano sottoposti ad un follow up sierologico per acquisire maggiori conoscenze sul rischio di trasmissione di virus dell'influenza aviaria dagli uccelli selvatici all’uomo.

I detentori dei richiami vivi sono considerati "potenziali portatori di virus zoonotici", pertanto il Ministero della Salute suggerisce alcune indicazioni comportamentali e l'utilizzo di dispositivi di protezione individuale.

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