Tempi lunghi per la telemedicina: delusi i veterinari francesi

Rimbalzata al Consiglio di Stato la regolamentazione della telemedicina veterinaria in Francia. Il rammarico del Presidente Guerin.

Da settimane, i  vertici delle organizzazioni veterinarie francesi chiedono al Governo un provvedimento urgente per disciplinare l'esercizio professionale a distanza, per un periodo sperimentale di sei mesi.  Il provvedimento sulla telemedicina veterinaria, invece, arriverà per via ordinaria e con tempi più lunghi di quelli auspicati da Jacques Guerin, il Presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei veterinari.

I Veterinari francesi- dichiara Guerin "con profondo rammarico"-  si attendevano l'autorizzazione alla telemedicina "ora", mentre è in corso una crisi sanitaria "per la quale il distanziamento sociale è un elemento strategico nel limitare la diffusione della SARS-CoV-2". Nelle strutture veterinarie francesi mancano le mascherine e mancano anche i gel disinfettanti.

Il pressing dell'Ordine sulla telemedicina veterinaria va messo in relazione alle misure restrittive raccomandate fortemente agli iscritti, nonostante le strutture veterinarie non siano fra i luoghi chiusi dal Governo francese. L'Ordine ha infatti invitato a chiudere le strutture veterinarie al pubblico e a gestire solo i servizi di continuità di cura, rivolti solo ai pazienti animali già in trattamento; disposizioni successivamente allentate dall'Ordine, con l'indicazione di ricevere su appuntamento, contingentando gli ingressi e privilegiando i casi di necessità.

La via regolamentare proposta dall'Ordine francese - che punta a trasporre l'esercizio professionale quanto più possibile nella telemedicina- era quella dell'ordinanza ministeriale urgente, ma non è stata accolta dal Ministero dell'Agricoltura francese. Il Ministro competente, Didier Guillaume, ha infatti ravvisato difficoltà giuridiche, rinviando la materia a un decreto del Consiglio di Stato, con tempi di emanazione più lunghi e incerti.